Condannati gli stupratori di New Delhi. Rischiano la pena di morte
Domani sarà letta la sentenza. La pena più alta prevista è quella capitale, per impiccagione. Nel dicembre 2012 sei uomini hanno violentato una studentessa, deceduta per l’aggressione. Uno studio Onu rivela che un uomo su quattro in Asia ha commesso almeno una volta violenza sessuale, per diritto (73%), divertimento (59%), punizione (38%).

New Delhi (AsiaNews) - Questa mattina un tribunale di New Delhi ha condannato quattro dei sei uomini responsabili del tragico stupro di gruppo avvenuto nella città il 16 dicembre 2012, culminato con la morte della vittima. Domani i giudici leggeranno la sentenza ed emetteranno la pena, che potrebbe anche essere quella capitale per impiccagione. La corte ha riconosciuto Mukesh Singh, Akshay Thakur, Vinay Sharma e Pawan Gupta (v. foto) colpevoli di stupro, omicidio, tentato omicidio, reati contro natura, distruzione di prove e associazione a delinquere.

Degli altri due aggressori, uno si è suicidato in cella qualche mese fa; l'altro - minorenne all'epoca dei fatti - è stato condannato a tre anni di riformatorio il 31 agosto scorso. La vittima era una studentessa di fisioterapia di 23 anni, deceduta per le gravi ferite riportate. La violenza da lei subita ha scatenato un'ondata di indignazione in India, che ha spinto il governo centrale a rivedere la legislazione relativa allo stupro. Il risultato è stato l'introduzione di pene più severe - soprattutto nei casi di violenza sessuale di gruppo -, inclusa la pena capitale.

Sempre oggi è stato presentato su Lancet, autorevole rivista medica britannica, uno studio commissionato dall'Onu sugli stupri commessi nella regione dell'Asia-Pacifico. Condotta su un campione di oltre 10mila uomini, la ricerca rivela che più di 1 uomo su 10 ha compiuto violenza sessuale su una donna che non è sua partner. Se si contano anche i casi di stupro su fidanzate e mogli, la percentuale sale a 1 uomo su 4.

Gli uomini intervistati provengono da Bangladesh, Cambogia, Cina, Indonesia, Papua Nuova Guinea e Sri Lanka. Il Paese peggiore è la Papua Nuova Guinea, dove il 62% degli uomini - ovvero 6 su 10 - ammette di aver compiuto almeno uno stupro nella sua vita. Seguono Indonesia (provincia di Papua, 48,6%; zone urbane, 26,2%), Cina (26,2%), Cambogia (20,4%), le zone rurali dell'Indonesia (19,5%), Sri Lanka (14,5%) e Bangladesh (rurale, 14,1%; urbano, 9,5%).

Interrogati sul perché dello stupro, il 73% ha risposto "per il diritto di avere rapporti sessuali"; il 59% "per divertimento o noia"; il 38% "per punire la donna". Il 58% degli uomini che ha violentato donne non-partner ha commesso tale reato da adolescente. Tra quelli che hanno ammesso la violenza sessuale, il 45% ha rivelato di aver stuprato più di una donna.