Xi Jinping rilancia le "autocritiche" maoiste. E sulla Rete scoppia l'ironia
Il segretario generale del Partito partecipa di persona alla prima sessione, imposta alla dirigenza dell'Hebei. Un funzionario: "Ho pianto di vergogna per come sono diventato". Ma "le masse" si scatenano su internet: "Iniziate a criticare i vostri conti in banca e poi ne riparliamo". Per un utente "sono come bambini che cercano di colpirsi. Molto rumore per nulla".

Pechino (AsiaNews) - La campagna di "critica e auto-critica" lanciata dal presidente cinese Xi Jinping nella provincia dell'Hebei ha scatenato l'ironia e la rabbia dei cyber-utenti, che paragonano gli sforzi del governo contro la corruzione a "due bambini che combattono senza mai toccarsi. Tanta agitazione e nessun risultato". La campagna è uno dei cavalli di battaglia del nuovo leader cinese, che l'avrebbe imposta persino ai 25 membri permanenti del Politburo durante una sessione segreta.

Le sessioni di "critica e auto-critica" erano uno dei pilastri fondamentali della politica di Mao Zedong, poi rilanciate con violenza durante la Rivoluzione culturale per epurare persino i grandi dirigenti comunisti - potenziali oppositori del presidente - che venivano accusati di essere "borghesi", "controrivoluzionari" o "revisionisti". A pagare nel corso delle purghe furono anche moltissimi leader religiosi innocenti. In pieno stile maoista Xi ha invitato i funzionari nazionali a "tornare in linea con le masse", ovvero applicare un modello di governo "in stretto contatto" con la fascia media della popolazione.

Lo stesso Segretario generale ha guidato la prima sessione pubblica (v. foto), imposta ai membri della Commissione provinciale comunista dell'Hebei. Nel corso di quattro pomeriggi consecutivi, iniziati lo scorso 23 settembre, Xi ha invitato i funzionari a denunciare i propri "peccati politici" e quelli dei colleghi. Uno di loro, intervistato dall'agenzia ufficiale Xinhua, ha dichiarato: "Mentre preparavo la mia confessione mi sono reso conto di che tipo di persona sono diventato, e mi è venuto da piangere".

Le sessioni non sembrano aver convinto "le masse", che almeno su internet hanno usato polemica e ironia per smontare questo tentativo di indottrinamento. Su Weibo, popolarissimo sito di microblogging divenuto palcoscenico del malcontento nazionale, un utente scrive: "Questa campagna è un esempio perfetto di burocrazia fine a se stessa. Perché non iniziano criticando le dimensioni del loro conto in banca e gli interessi economici che hanno in tutto il Paese?".

Più leggero il commento di un altro utente, che paragona le sessioni di Xi Jinping a una barzelletta in cui una donna invita il marito e l'amante nella stessa stanza: è proprio l'amante a dire al marito di controllare meglio la donna, che si comporta "in maniera strana". Grande successo anche per un micro-video in cui due bambini piccoli, bardati per il taekwondo, si agitano cercando di colpirsi senza successo. Nel commento si legge: "La critica e auto-critica funzionano così: molto rumore per nulla".