Vincent Leung, una vita spesa per sconfiggere la mortalità infantile
La Croce Rossa di Hong Kong ha insignito il medico, che vanta una carriera lunga più di 40 anni, con l'Hong Kong Humanity Award. Il pediatra ha contribuito ad abbattere il tasso di morti in culla sia nel Territorio che nella Cina continentale: "Ma ora penso alla pensione".

Hong Kong (AsiaNews) - Vincent Leung ha sposato la famosa massima di Lao Zi, che nel Dao De Jing scrive: "Una vita di 100 anni inizia con un singolo respiro". E ha dedicato la sua esistenza a migliorare le cure per i neonati: "Sono i più bisognosi, quelli con meno aiuti". I suoi sforzi hanno contribuito a rendere Hong Kong uno dei Paesi asiatici con il minor tasso di mortalità infantile di tutto il mondo. La sua storia è stata raccontata dal South China Morning Post.

Nel corso della sua vita, il medico ha raggiunto anche altri traguardi. All'età di 30 anni, è stato il più giovane pediatra mai assunto dall'ospedale Kwong Wah. All'epoca, la struttura era la "culla" di Hong Kong, il luogo dove nascevano più bambini in assoluto. Ogni anno, nell'ospedale pubblico nella zona di Yau Ma Tai nascevano circa 10mila bambini: lo staff lavorava troppo e contava troppo pochi membri.

Nonostante il carico di lavoro, una restrizione burocratica impediva allo Kwong Wah di spostare i medici assunti lì dove ce n'era più bisogno. Leung, vista l'emergenza, riuscì a negoziare con la direzione e risolse l'impasse: "Ero molto felice per come eravamo riusciti a raggiungere un accordo".

Durante l'epidemia di Sars del 2003, il dottore si rende conto che i bambini potevano essere veicoli della malattia pur senza presentarne i sintomi. Scrisse una lettera al direttore del South China Morning Post per chiedere al Capo dell'esecutivo di chiudere le scuole, che il giorno dopo ricevettero l'ordine: "Ma non sono sicuro che sia stato a causa della mia lettera".

Per premiare una carriera di oltre 40 anni, la Croce Rossa ha insignito il dottor Leung con l'Hong Kong Humanity Award. Il riconoscimento è per il suo lavoro pediatrico ma anche per i suoi successi, sia quelli visionari che pratici, in cui è stato spesso un apripista.

Nel 2007 ha condotto uno studio su 3mila parti cesarei, arrivando a scoprire che questa forma di operazione provoca nei neonati un tasso maggiore di problemi respiratori. Dato che all'epoca stava aumentando il numero di cinesi continentali che decidevano di partorire a Hong Kong, il taglio cesareo era il preferito negli ospedali dato che il governo permetteva soltanto 7 giorni di permanenza alle madri.

Per risolvere il problema, Leung impose al suo ospedale di aumentare il numero minimo di settimane di gravidanza (da 37 a 38) per praticare il taglio. Il cambiamento provocò una riduzione del tasso di complicazioni post-partum e di problemi respiratori per i neonati talmente drastico che dopo poco tempo tutti gli ospedali di Hong Kong adottarono la procedura.

Nel 2006, Leung iniziò un corso di addestramento pratico e di gestione delle forniture nello Yunnan [provincia rurale della Cina continentale] arrivando a espandere il programma fino al Guangxi e nel Guizhou. Fra il 2006 e il 2010 il tasso di mortalità infantile dello Yunna è calato del 30%, contro una riduzione nazionale in media del 15%: "Non posso dire che siamo proprio noi i responsabili di questo, ma siamo veramente felici di esserne stati parte".

La modestia e l'impegno di Leung nell'aiutare le famiglie potrebbe derivare dalla sua storia familiare. Nato in una famiglia con cinque figli e poco denaro, riesce a completare la propria istruzione grazie a premi e borse di studio. Tuttavia, rifiuta la possibilità di studiare presso la prestigiosa università americana Cornell per rimanere con la sua famiglia e dare il proprio aiuto.

Spiega questa scelta con un esempio che dimostra la sua volontà di aiutare il prossimo in circostanze difficili: "Studiando a Hong Kong sarei potuto divenire medico in cinque anni, molti meno rispetto a quelli richiesti da un viaggio e da una laurea negli Stati Uniti. Prima mi fossi laureato, prima avrei potuto aiutare i miei genitori".

Una vita di duro lavoro significa tante ore in corsia e poco tempo per riposare o passare il tempo con i propri cari: "Il prezzo è quello e l'ho dovuto pagare, ma sono contento che mia moglie sia stata sempre una mia sostenitrice. Ho raggiunto l'età della pensione - dice ridendo - e ora penso a ritirarmi".