Scontri tra nazionalisti e polizia, quasi 30 feriti e 380 arresti a Mosca
Le violenze esplose in periferia dopo l'uccisione di un russo da parte di un uomo, forse immigrato dall'Asia centrale. La Chiesa ortodossa, solidale con l'indignazione dei cittadini, invita le autorità a infliggere una punizione esemplare agli immigrati che non rispettano le norme del vivere civile.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Massima allerta a Mosca per il rischio di nuovi disordini interetnici, dopo che il 13 ottobre almeno 29 persone sono rimaste ferite in scontri tra ultra-nazionalisti, che avevano scatenato una vera e propria caccia all'immigrato, e forze dell'ordine intervenute per porre fine a vandalismi nel quartiere sud-occidentale di Biryulevo. Il bilancio è stato fornito a Interfax da fonti sanitarie, che hanno chiesto l'anonimato. Ventitré manifestanti hanno riportato lesioni, otto di loro sono ricoverati, come pure sei agenti degli Omon, le unità speciali del ministero dell'Interno russo.

La dimostrazione era stata organizzata per protestare contro l'omicidio di un venticinquenne russo perpetrato presumibilmente da un uomo coi tratti "non slavi", forse originario dell'Asia centrale. Durante il corteo, giovani nazionalisti hanno scandito slogan xenofobi, spaccato le vetrine di un centro commerciale, considerato luogo d'incontro di immigrati del Caucaso, e aggredito la polizia. La situazione è velocemente degenerata e sono iniziati i tumulti, dilagati anche nelle strade adiacenti e che hanno portato all'arresto di 380 persone.

Le violenze hanno fatto scattare l'allarme anche al centro della capitale russa: le autorità hanno subito chiuso la piazza del Maneggio, sotto le mura del Cremlino, dove nell'inverno del 2010 si svolse un grande raduno di nazionalisti ed estremisti di destra in seguito all'uccisione del tifoso russo Egor Sviridov, da parte di un immigrato.

In molti, ora, temono che la situazione possa degenerare e c'è chi - come il vice presidente della commissione parlamentare per le minoranza, Mikhail Starshinov - propone di instaurare una sorta polizia municipale composta da residenti di ogni quartiere, "che difendono i loro concittadini". 

Le tensioni tra slavi, immigrati dell'Asia centrale e russi originari del Caucaso esplodono periodicamente non solo a Mosca, ma anche in altre città della Federazione. Il malcontento popolare per l'ingente flusso migratorio che si riversa a Mosca è diffuso e l'immigrazione è stata un tema centrale dell'ultima campagna elettorale per la poltrona di sindaco della capitale, vinta da un fedele del Cremlino Serghei Sobyanin.

L'arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni tra Chiesa e società, ha dichiarato che la Chiesa capisce l'indignazione della gente, ha chiesto alle autorità una punizione esemplare per gli immigrati che non rispettano le norme del vivere civile e alle comunità di minoranza di consegnare loro stesse i colpevoli di tali crimini prima di arrivare all'esplosione della violenza. (N.A.)