Papa: compleanno, auguri da collaboratori e quattro senza fissa dimora
Clima "familiare" alla messa celebrata da Francesco nel giorno del suo 77mo compleanno. Dio "si è fatto storia. Dio ha voluto farsi storia. E' con noi. Ha fatto il cammino con noi". "Ma qual è il cognome di Dio? Siamo noi, ognuno di noi. Lui prende da noi il nome per farlo il suo cognome. 'Io sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Pedro, di Marietta, di Armony, di Marisa, di Simone, di tutti!'.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Clima "familiare" alla messa celebrata da papa Francesco nel giorno del suo 77mo compleanno, che ha voluto la presenza in chiesa del personale della Casa santa Marta, dove risiede. A fare gli auguri al Papa anche il segretario di Stato, mons. Pietro Parolin e il decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano. E anche quattro persone senza fissa dimora che soggiornano nella zona vicino al Vaticano. Tutti, dopo il rito, hanno fatto colazione insieme.

All'omelia, come riferisce la Radio Vaticana, papa Francesco, prendendo spunto dal Vangelo di oggi, che parla della genealogia di Gesù, ha sottolineato che Dio "si è fatto storia. Dio ha voluto farsi storia. E' con noi. Ha fatto il cammino con noi".

"Qualcuno una volta ho sentito che diceva: 'Ma questo brano del Vangelo sembra l'elenco telefonico!' E no, è tutt'altra cosa: questo brano del Vangelo è pura storia e ha un argomento importante. E' pura storia, perché Dio, come diceva San Leone Papa, Dio ha inviato il suo Figlio. E Gesù è consustanziale al Padre, Dio, ma anche consustanziale alla Madre, una donna. E questa è quella consustanzialità della Madre.

Dopo il primo peccato nel Paradiso, "Lui ha avuto questa idea: fare il cammino con noi". Ha chiamato Abramo, "il primo nominato in questa lista" e "lo ha invitato a camminare". E Abramo "ha incominciato quel cammino". E poi Isacco Giacobbe, Giuda. "E così va questo cammino nella storia". Dio "cammina con il suo popolo. Dio non ha voluto venire a salvarci senza storia. Lui ha voluto fare storia con noi". Una storia "che va dalla santità al peccato. In questo elenco ci sono santi", "ma in questo elenco ci sono anche i peccatori". "I peccatori di alto livello, che hanno fatto peccati grossi. E Dio ha fatto storia con loro. Peccatori, che non hanno risposto a tutto quello che Dio pensava per loro. Pensiamo a Salomone, tanto grande, tanto intelligente, e finì, poveraccio, lì, che non sapeva come si chiamava! Ma Dio era con lui. E questo è il bello, no? Dio è consustanziale a noi. Fa storia con noi. Di più: quando Dio vuol dire chi è, dice 'Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe'. Ma qual è il cognome di Dio? Siamo noi, ognuno di noi. Lui prende da noi il nome per farlo il suo cognome. 'Io sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Pedro, di Marietta, di Armony, di Marisa, di Simone, di tutti!' Da noi prende il cognome. Il cognome di Dio è ognuno di noi".

"Lui, il nostro Dio ha fatto storia con noi, ha preso il cognome dal nostro nome", "si è lasciato scrivere la storia da noi". "Noi scriviamo questa storia di grazia e peccato e Lui va dietro a noi". Questa "è l'umiltà di Dio, la pazienza di Dio, l'amore di Dio. E' nostro!" E questo fa commuovere. "Tanto amore, tanta tenerezza, di avere un Dio così". "La sua gioia è stata condividere la sua vita con noi. Il Libro della Sapienza dice che la gioia del Signore è fra i figli dell'uomo, con noi. Avvicinandosi il Natale, viene da pensare: se Lui ha fatto la sua storia con noi, se Lui ha preso il suo cognome da noi, se Lui ha lasciato che noi scrivessimo la sua storia, almeno lasciamo, noi, che Lui ci scriva la nostra storia. E quella è la santità: 'Lasciare che il Signore ci scriva la nostra storia'. E questo è un augurio di Natale per tutti noi. Che il Signore ti scriva la storia e che tu lasci che Lui te la scriva. Così sia!"