Phnom Penh: scontri fra polizia e operai del tessile, arresti e feriti fra i manifestanti
I lavoratori chiedono un raddoppio degli stipendi, dagli attuali 80 a 160. Finora hanno ottenuto un ritocco di 15 dollari, a partire dal mese di aprile 2014. Manifestanti antigovernativi solidarizzano con gli operai. Leader dell’opposizione: vicini ai lavoratori.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno sette feriti e sette arresti il bilancio degli scontri avvenuti questa mattina a Phnom Penh fra polizia e lavoratori del tessile, che manifestano per le vie della capitale cambogiana per condizioni di lavoro migliori e aumento del salario minimo. Testimoni locali riferiscono che le forze dell'ordine hanno attaccato gli operai con bastoni e manganelli; in un video amatoriale si vedono i dimostranti che, in risposta, scagliano pietre e sassi in direzione degli agenti. Ai lavoratori si sono uniti anche i manifestanti vicini all'opposizione, che protestano da settimane contro i risultati delle elezioni del luglio scorso, vinte ancora dal Primo Ministro Hun Sen, da 28 anni al potere.

Insoddisfatti degli aumenti dei salari minimi finora ottenuti, da ieri migliaia di lavoratori del comparto tessile sono scesi in piazza, unendosi ai sostenitori del principale partito di opposizione, il Cambodia National Rescue Party (Cnrp) presieduto da Sam Rainsy. I manifestanti chiedono a gran voce le dimissioni del premier e una nuova tornata elettorale.

Rainsy solidarizza con i manifestanti e si dice pronto a sostenere le loro rivendicazioni. "Sono consapevole delle difficoltà che devono affrontare i lavoratori - ha dichiarato all'Afp - che sostengo da oltre 20 anni nella loro lotta [per i diritti]. Oggi, sono pronto ad aiutarli di nuovo". Egli non manca di lanciare una frecciata al Primo Ministro e rivale politico: "Questa è la differenza fra me e Hun Sen - aggiunge - il quale invece si schiera a fianco dei padroni".

In precedenza decine di migliaia di operai, guidati dai due principali sindacati del Paese, hanno bloccato le vie di accesso al ministero del Lavoro. Essi promettono nuove dimostrazioni, se le loro richieste non verranno accolte. Sindacati di categoria, lavoratori, opposizione premono per un raddoppio del salario minimo: dagli attuali 80 dollari al mese, a 160. Tuttavia, sinora sono riusciti a ottenere un aumento di 15 dollari mensili, che verrà applicato a partire dal mese di aprile 2014.

Nel timore di nuove violenze, l'Associazione imprenditori del tessile ha invitato le aziende a fermare le macchine mentre sindacati e governo hanno annunciato una serie di incontri, in programma nel tardo pomeriggio di oggi, nel tentativo di arginare la protesta. Gli scioperi minacciano di paralizzare l'industria manifatturiera del Paese, fra le più fiorenti e vitali della Cambogia con 650mila occupati e un volume di affari multi-miliardario, legato alla produzione di capi di abbigliamento per le grandi marche occidentali.