World Economic Forum: Rouhani apre l'Iran all'economia mondiale
Il presidente iraniano sottolinea le grandi potenzialità dell'economia iraniana. Lo sviluppo economico e umano del Paese si può raggiungere solo collaborando con le varie nazioni. Accordi sul nucleare primo passo per relazione duratura con la comunità internazionale.

Davos (AsiaNews) - Hassan Rouhani, presidente dell'Iran, delinea le future mosse per rendere il Paese un attore di primo piano nell'economia e nella politica internazionale. Il leader iraniano ha fatto l'annuncio in occasione del Forum mondiale sull'economia in corso a Davos. "La crisi economica degli ultimi sei anni - ha affermato -  ha mostrato che nessuno può pensare di vivere da solo, nessun Paese può risolvere i suoi problemi senza l'aiuto altrui. Non si può pensare di ottenere dei buoni affari economici senza tener conto della responsabilità sociale, il primo obiettivo di un Paese non può essere la dominazione altrui".

Rouhani ha sottolineato che nei prossimi 30 anni "l'Iran potrà divenire una delle prime 10 economie del mondo" grazie alle sue risorse e alle sue potenzialità.

Il presidente iraniano ha annunciato che uno dei pilastri del suo governo è "la collaborazione con il mondo". "Senza il coinvolgimento internazionale - ha aggiunto - non è possibile una crescita della società e un sostegno alla creatività delle persone". Rouhani ha precisato che "fra i Paesi in via di sviluppo e nel Medio Oriente, l'Iran gode di uno dei più alti tassi di sviluppo umano" e farà  "di tutto per realizzare tali obiettivi attraverso le risorse del Paese" e "un'attiva politica internazionale". Le aperture di Rouhani sono rivolte agli Stati confinanti, compresi i Paesi del Golfo, fino agli Stati Uniti e all'Europa. Per il capo di Stato l'Iran non si limiterà alle questioni economiche. Teheran "desidera risolvere i conflitti in corso nella regione" fra cui quello siriano, impegnandosi a combattere estremismo e terrorismo islamico, che secondo Rouhani prosperano anzitutto dove vi è ignoranza, povertà e disperazione. "Credo che la pace e la sicurezza in Medio Oriente - ha precisato - dipendano dall'espansione delle relazioni economiche, sociali e culturali con gli altri Paesi e dalla  condivisione e cooperazione fra le nostre elite a livello internazionale".

Dopo il discorso il presidente iraniano ha risposto ad alcune domande di Klaus Schwab, responsabile del World Economic Forum, riguardanti il programma nucleare, la guerra in Siria e la possibilità di una collaborazione "reale" con tutti i Paesi del mondo, con un riferimento implicito a Israele. Per Rouhani i recenti accordi sul nucleare firmati a Ginevra lo scorso 24 novembre non sono "temporanei, ma aprono la strada a futuri negoziati e collaborazioni" con i partner internazionali. Facendo riferimento alla questione siriana, il capo di Stato ha ripreso la posizione mantenuta in questi ultimi mesi dal ministro degli Esteri Zarif: lotta al terrorismo, elezioni democratiche e pacifiche, senza alcun riferimento a una dipartita di Assad.

Rouhani ha approfittato del clima informale dell'incontro per glissare la domanda sulle future relazioni "con tutti i Paesi del mondo", frase ripetuta tre volte da Schwab per sottolineare l'implicito riferimento a Israele. Anche Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano è fra gli ospiti del forum. "L'Iran - ha Rouhani - collaborerà con tutti i Paesi riconosciuti e che possono essere riconosciuti. Con alcuni abbiamo avuto dei contrasti, ma ora desideriamo superare questi problemi".