Papa: "disprezzata e maltrattata" la famiglia è "maestra di accoglienza e solidarietà"
Aperti oggi i lavori del Concistoro straordinario dedicato alla cellula fondamentale della società umana". "Approfondire la teologia della famiglia e la pastorale", "con profondità e senza cadere nella 'casistica'". Per i divorziati risposati si tratta di tenere insieme il binomio inscindibile della fedeltà alle parole di Gesù e della misericordia. Ruolo e compiti della famiglia anche in un messaggio alla Pontificia accademia per la vita.

Città del Vaticano (AsiaNews) - "La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata", ma essa resta "la cellula fondamentale della società umana", non solo perché "rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino", ma anche in quanto "maestra di accoglienza e solidarietà" in una società nella quale "si riscontra il dominio tirannico di una logica economica che esclude e a volte uccide" e che è arrivata a promuovere una cultura dello "scarto" di coloro che non sono più "utili", come anziani e malati.

Il tema della famiglia è al centro del pensiero del Papa che stamattina ha aperto l'incontro con tutti i cardinali su tale tema e che ne ha evidenziato il ruolo anche in un messaggio inviato ai partecipanti all'assemblea generale della Pontificia accademia per la vita, in occasione del ventennale della sua istituzione.

Nell'aprire stamani i lavori del Concistoro straordinario - ai quali prendono parte anche coloro che saranno creati cardinali sabato prossimo - papa Francesco ha sottolineato che la riflessione di questa riunione, che terminerà domani, "avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. Facciamolo con profondità e senza cadere nella 'casistica', perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro". "Questa - ha detto in proposito padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, che ha illustrato i lavori - "è proprio una indicazione precisa che il Papa ha voluto dire: ogni tanto lui vuole usare delle parole precise e anche delle formulazioni molto forti. Invita ad una riflessione profonda e che non si perda nella casistica".

"La famiglia - ha proseguito papa Francesco - oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell'umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà e anche con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d'amore".

Nel briefing di padre Lombardi è stata anche illustrata la struttura della relazione del card. Kasper, tenuta all'inizio dei lavori del Concistoro e che non sarà pubblicata. Essa è la seguente: "La riscoperta del Vangelo della famiglia"; poi, un primo punto dopo l'introduzione è "La famiglia nell'ordine del Creato", quindi "La visione della famiglia nella prospettiva biblica della Genesi e del piano di Dio", richiamando appunto i grandi punti dell'annuncio della realtà "E Dio creò l'uomo a Sua immagine, li creò maschio e femmina, li benedisse, disse loro: 'Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la Terra e soggiogatela'". Quindi, sviluppando questi temi, la realtà della famiglia nell'ordine della Creazione. Poi, un secondo punto: "Le strutture del peccato nella vita della famiglia", cioè i problemi, le tensioni, le alienazioni: l'alienazione del rapporto tra l'uomo e la donna, tra il corpo e lo spirito; tra l'uomo e la natura; le liti e le tensioni in famiglia; le sofferenze e le difficoltà delle donne e delle madri; l'alienazione più importante che è la morte. Quindi l'aspetto della presenza del peccato e delle tensioni e delle difficoltà anche nella realtà familiare. Poi, il terzo punto è "La famiglia nell'ordine cristiano della redenzione", e qui il card. Kasper riprende le parole del Vangelo e del Nuovo Testamento relative alla famiglia, le parole di Gesù, e le parole anche della Lettera agli Efesini ed altri riferimenti neotestamentari che ci sono, giungendo quindi a parlare anche del matrimonio come sacramento, sacramento che è anche strumento di guarigione e strumento della grazia santificante.

Poi - ha proseguito padre Lombardi - c'è una parte che mi sembra molto importante nella prospettiva del cardinale Kasper, sulla famiglia come Chiesa domestica. Mi pare che nel proporre un po' una visione pastorale della famiglia, oggi, e della sua collocazione nella vita della Chiesa, insista molto su questo tema, e che una visione della Chiesa domestica vista con una certa ampiezza non è solo la famiglia nucleare che vive ... ma è anche la famiglia che si allarga, la famiglia che è ospitale, la famiglia che è luogo d'incontro, di spiritualità familiare, di gruppi di preghiera e così via. Evoca anche le piccole comunità, le comunità di base e così via. Quindi, attorno all'idea della Chiesa domestica, come punto centrale di vitalità e di esperienza della Chiesa nella vita concreta e quotidiana - ha osservato - mi sembra che sviluppi bene il tema del ruolo della famiglia e del posto della famiglia nella vita della Chiesa e nella nuova evangelizzazione.

C'è anche, ha informato padre Lombardi, una sezione dedicata al problema dei divorziati risposati, dedicata esplicitamente ad approfondire questo tema, che è presente - come ben sappiamo. Il card. Kasper lo tratta con ampiezza in modo anche differenziato, ribadendo che si tratta di tenere insieme il binomio inscindibile della fedeltà alle parole di Gesù e della misericordia, della comprensione della misericordia di Dio, nella vita delle persone e quindi nell'azione pastorale della Chiesa. Quindi, questo è il binomio in cui si cerca la via. Ha parlato anche delle tematiche che vengono approfondite, riguardo alla validità del matrimonio, evocando ad esempio il discorso di Papa Francesco del 24 gennaio di quest'anno agli officiali del Tribunale della Rota, in cui parlava della dimensione giuridica e della dimensione pastorale, che non sono in contrapposizione: tenere insieme queste due dimensioni anche per quanto riguarda la problematica della validità del matrimonio e il giudizio su di esso.

Anche nel messaggio alla Accademia per la vita, riunita sul tema "Invecchiamento e disabilità", il Papa evidenzia il ruolo e i compiti della famiglia. Nella società attuale, scrive, la cultura dello "scarto" non è più "sfruttamento e oppressione". Si tratta "di qualcosa di nuovo: con l'esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l'appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono "sfruttati" ma rifiuti, "avanzi"» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 53)".

Alla base delle discriminazioni e delle esclusioni vi è "una questione antropologica: quanto vale l'uomo e su che cosa si basa questo suo valore. La salute è certamente un valore importante, ma non determina il valore della persona. La salute inoltre non è di per sé garanzia di felicità: questa, infatti, può verificarsi anche in presenza di una salute precaria. La pienezza a cui tende ogni vita umana non è in contraddizione con una condizione di malattia e di sofferenza. Pertanto, la mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone anziane subiscono non è l'indebolimento dell'organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l'abbandono, l'esclusione, la privazione di amore".

"Maestra di accoglienza e solidarietà è, invece, la famiglia: è in seno alla famiglia che l'educazione attinge in maniera sostanziale alle relazioni di solidarietà; nella famiglia si può imparare che la perdita della salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane; la famiglia insegna a non cadere nell'individualismo e equilibrare l'io con il noi. È lì che il 'prendersi cura' diventa un fondamento dell'esistenza umana e un atteggiamento morale da promuovere, attraverso i valori dell'impegno e della solidarietà. La testimonianza della famiglia diventa cruciale dinanzi a tutta la società nel riconfermare l'importanza della persona anziana come soggetto di una comunità, che ha una sua missione da compiere, e solo apparentemente riceve senza nulla offrire".

"Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell'anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo; quando insegna che la chiamata alla realizzazione umana non esclude la sofferenza, anzi, insegna a vedere nella persona malata e sofferente un dono per l'intera comunità, una presenza che chiama alla solidarietà e alla responsabilità. È questo il Vangelo della vita".