Roghi a Sumatra: 30mila persone colpite da fumo e smog, gravi danni respiratori
La spessa coltre di nebbia ha toccato livelli allarmanti in diverse zone della provincia di Riau; in alcuni punti la visibilità è ridotta a meno di 200 metri. Scali chiusi, cancellati diversi voli. La scarsa visibilità ha impedito l’uso di aerei per spegnere i focolai di incendio. La polizia ha fermato 28 persone, sospettate di aver appiccato il fuoco.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) - Il fumo provocato dagli incendi nelle foreste di Sumatra, in Indonesia, sta causando problemi respiratori e gravi danni alla salute di oltre 30mila persone, facendo innalzare in modo preoccupante il livello di inquinamento della regione. La nebbia originata dai roghi ha ormai toccato punte allarmanti in diverse zone della provincia di Riau, tra cui il capoluogo Pekanbaru, con una visibilità ridotta a meno di 200 metri. Cancellati diversi voli negli scali della zona e la circolazione stradale resta difficoltosa. Sutopo Nugroh, portavoce della National Disaster Management Agency (Bnpb), riferisce che "i casi di infezioni respiratorie e altre malattie quali polmonite, asma e irritazioni agli occhi e alla pelle sono in continuo aumento". 

Ieri dalle immagini dei satelliti si potevano scorgere oltre 330 focolai di incendio a Riau; la Protezione civile era pronta a usare aerei ed elicotteri per domare le fiamme, ma i mezzi sono rimasti a terra a causa della ridotta visibilità. Una coltre densa e spessa di smog, conferma il portavoce della Bnpb rendeva le operazioni troppo rischiose. 

Intanto le forze dell'ordine hanno arrestato 28 persone a Riau, sospettate di aver appiccato alcuni dei molti roghi che si stanno susseguendo senza sosta negli ultimi giorni. Gli investigatori sono alla ricerca di prove per incriminare compagnie o singoli finanziatori (di Indonesia e Singapore), che avrebbero - secondo l'accusa - assunto agricoltori e abitanti della zona per dare fuoco ad ampie porzioni di foresta.

Il fumo che si alza dalle foreste in fiamme di Sumatra è un fenomeno a cadenza ormai annuale, in particolare nella stagione secca, e finisce per colpire anche altre nazioni del Sud-est asiatico fra cui Malaysia, Singapore e Thailandia. Questi Paesi sono caratterizzati da alti livelli di inquinamento atmosferico, giudicati "allarmanti" dagli esperti, che le spesse coltri di fumo e smog finiscono per aggravare a discapito della popolazione. Alla base dei roghi vi è la pratica dei contadini di preparare i terreni per la semina incendiando arbusti e altro materiale di scarto; a questo si aggiungono le mire di imprenditori senza scrupoli, che vogliono ricavare nuove forme di investimento e guadagni dalle operazioni di disboscamento selvaggio.