Strage sull'Everest, gli sherpa bloccano tutte le spedizioni sulla vetta
di Christopher Sharma
La decisione è stata presa oggi in memoria delle 16 vittime, tutte guide, sepolte da una valanga. Per le guide locali quello del 18 aprile scorso è stato uno degli incidenti peggiori nella storia delle spedizioni sul picco.

Kathmandu (AsiaNews) - Le attività di scalata sull'Everest in Nepal "saranno sospese per il resto dell'anno". Lo ha annunciato oggi Norbu Sherpa, funzionario dell'Himalayan Rescue Associaton, dopo l'incidente avvenuto il 18 aprile scorso che ha causato la morte di 16 guide nepalesi.

Per Wangching Sherpa, presidente della Everest Summiteers Association, "l'incidente è uno dei più sfortunati nella storia delle spedizioni sul monte. Né il governo, né qualcun altro avrebbe potuto prevenire quanto accaduto, perché la zona è molto pericolosa e soggetta a valanghe imprevedibili".

Oltre ai 16 sherpa che hanno perso la vita, decine di altri scalatori sono rimasti feriti. Le operazioni di recupero si sono fermate ieri mattina, per colpa del cattivo tempo e di venti troppo forti. Il governo del Nepal ha assegnato un risarcimento di 1 milione di rupie alle famiglie di ciascuno sherpa morto, e altre 40mila rupie per i riti funebri.

La decisione di sospendere le guide sull'Everest è stata presa in accordo gli altri sherpa che operano nella regione, che hanno chiesto di fermare le attività in memoria delle vittime. Secondo i media locali, più di 500 persone che avevano già raggiunto la base della montagna hanno iniziato a tornare indietro.

Ogni anno questo è il periodo di maggiore affluenza di scalatori da tutto il mondo. Nel 2013 in questa stagione circa 1.200 persone hanno scalato l'Everest.