Taipei, il governo blocca i lavori della quarta centrale nucleare
Dopo le imponenti manifestazioni popolari, l'esecutivo di Ma Ying-jeou rallenta il progetto (già al 98% pronto per entrare in funzione). I sindaci nazionalisti dalla parte dei manifestanti: chiedono di cambiare le regole del referendum che dovrà decidere sull'uso di energia atomica sull'isola.

Taipei (AsiaNews) - Ma Ying-jeou, presidente di Taiwan, ha deciso ieri di fermare la costruzione della quarta centrale nucleare dell'isola. La "Nuke 4", come viene chiamata sul posto, è "al 98% pronta per entrare in azione": ma le proteste della società civile, contraria al nucleare, hanno costretto l'esecutivo a fare marcia indietro. Ieri migliaia di persone sono scese in piazza e hanno sfilato dall'ufficio presidenziale fino alla stazione di Taipei, dove hanno occupato una strada a quattro corsie fino all'annuncio del governo.

La decisione di sospendere i lavori è stata presa durante un incontro "di emergenza" fra i 15 sindaci del Kuomintang, il Partito nazionalista al potere sull'isola, il governo e alcuni giudici, convocati per un parere sulla questione. Del gruppo, tre primi cittadini (Hau Lung-bin di Taiepi, Eric Chu Li-luan di New Taiepi e Jason Hu Chi-chang di Taichung) si sono detti "scettici" sulla operatività del programma e avrebbero persino chiesto al governo di cambiare le regole relative al referendum sull'uso dell'energia nucleare.

Taiwan ha già in funzione tre centrali nucleari, con un forte incremento allo stesso tempo delle energie verdi e rinnovabili, soprattutto eolico e solare. Il programma a lunga scadenza è di rendere l'isola totalmente libera dall'energia nucleare in modo che la sicurezza sia totale e la sostenibilità della produzione sia completamente ecologica.

Le prime tre centrali nucleari verranno progressivamente smantellate entro il 2025, ma in attesa di una maggiore efficienza delle centrali a energia rinnovabile e di prezzi accessibili dell'elettricità proveniente da tali fonti, i sostenitori del progetto della quarta centrale affermano che essa rappresenta un supporto indispensabile in questo passaggio graduale da una Taiwan nucleare a una Taiwan senza centrali nucleari.