Banjarmasin: la diocesi riflette sui media, per rispondere alle sfide dell’evangelizzazione
di Mathias Hariyadi

Al seminario hanno partecipato suore, religiosi, seminaristi, studenti liceali e universitari, semplici fedeli. Una occasione di incontro e confronto, in una diocesi formata da sole nove parrocchie, spesso distanti e isolate fra loro. Suor Maria parla di iniziativa “fonte di grande ispirazione”; per suor Stefani è un mezzo per “connettersi con il mondo moderno”.

Jakarta (AsiaNews) - Un seminario di tre giorni dedicato alla scrittura, alla fotografia, al giornalismo, per rafforzare il settore delle comunicazioni sociali e rispondere alle sfide lanciate dall'evangelizzazione attraverso i nuovi media. È l'iniziativa promossa nei giorni scorsi dalla diocesi di Banjarmasin, nella provincia di South Kalimantan, nel Borneo indonesiano, con l'obiettivo di potenziare i contatti fra i fedeli in un'area vasta e spesso "dispersiva". A differenza di molte altre comunità, come le diocesi dello Java, Banjarmasin è formata da "sole" nove parrocchie; per raggiungere la chiesa dell'Ave Maria a Tanjung bisogna percorrere un tragitto di quasi sette ore che separa Tanjung da Banjarmasin. Per questo i vertici della comunità cattolica locale, spronati a lungo dai sacerdoti, hanno voluto promuovere un seminario nella casa di preghiera di Banjarbaru Sikhar, che ha coinvolto 30 partecipanti da tutta la diocesi. 

Il gruppo era formato da persone diverse fra loro: suore, religiosi, seminaristi, studenti liceali e universitari, semplici fedeli provenienti dalle aree remote così come dalla città. Il seminario si è rivelato occasione di incontro e confronto, oltre che un modo per potenziare le conoscenze e l'uso della fotografia, delle arti visive, della scrittura e dell'uso, in particolare, di internet per l'annuncio della Parola di Dio. 

Al termine del seminario, i partecipanti hanno potuto intervistare p. Lingai, superiore dei Missionari della Sacra Famiglia (Msf) della provincia di Kalimantan e di altri sacerdoti che hanno dedicato la loro vita all'evangelizzazione delle popolazioni tribali. Altri hanno raccontato l'esperienza di suore che dedicano la loro opera alla formazione delle novizie. Alcuni articoli sono stati inseriti in una copia pilota di un giornale diocesano e, in un secondo momento, postati sul sito web della diocesi. 

Suor Maria Mikaella, della parrocchia dell'Ave Maria a Tanjung, afferma di essere orgogliosa e riconoscente nei confronti della Commissione per le comunicazioni sociali di Banjarmasin "per questa iniziativa fonte di grande ispirazione". Altri partecipanti hanno apprezzato il carattere di "interconnessione", di incontro e di confronto fra le diverse realtà della diocesi, così lontane e separate [almeno sul piano fisico] fra loro. per suor Stefani Restituta è un mezzo per "connettersi con il mondo moderno, dove le comunicazioni sono senza limiti di spazio e di tempo". Raggiunto da AsiaNews a conclusione del seminario p. Doni Tupen, missionario Msf, sottolinea che iniziative analoghe "verranno estese ai novelli sacerdoti per migliorarne la formazione, perché possano conoscere e usare al meglio i nuovi media, mezzi privilegiati" per l'annuncio del Vangelo. 

L'Indonesia è la nazione musulmana (sunnita) più popolosa al mondo (l'86% professa l'islam). I cristiani sono il 5,7% della popolazione, i cattolici poco più del 3%, l'1,8% è indù e il 3,4% professa un'altra religione. In particolare, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione totale (3,6% nella sola arcidiocesi di Jakarta). Le due province con il maggior numero di fedeli sono lo Java centrale e l' East Nusa Tenggara (NTT), considerate la culla del cattolicesimo nell'arcipelago.