Bartolomeo I: Con Papa Francesco a Gerusalemme per testimoniare uniti davanti al mondo globalizzato e disgregato
di Nat da Polis
Il Patriarca ecumenico ad AsiaNews: "Servono risposte comuni per le sfide e le tragedie che colpiscono tutto il mondo cristiano, senza distinzione confessionale". Il ricordo del viaggio di Atenagora verso Costantinopoli, quando chiese di sorvolare il Vaticano prima del suo insediamento. E quello del Concilio di Nicea, il primo "veramente ecumenico", che nel 2025 compirà 1.700 anni: "Incontriamoci tutti per celebrare la Chiesa indivisa".

Istanbul (AsiaNews) - Il 25 maggio si incontreranno a Gerusalemme il papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I per ricordare e rivivere quello storico incontro fra papa Paolo VI e il Patriarca ecumenico Atenagora. Lo storico incontro del 1964 ha cancellato i dissapori e le divergenze fra le due Chiese, nati non su questioni dogmatiche o di appartenenza, ma per motivi di potere. La divisione, benché sostanzialmente iniziata con lo scisma del 1054, si è in effetti consumata nel 1202-1204 per motivi geopolitici, ovvero a causa della famigerata Quarta Crociata.

Il gesto del 1964 è avvenuto in un contesto geopolitico bipolare, e questo ha permesso la riappacificazione delle due Chiese sorelle e il conseguente ritiro degli anatemi e delle scomuniche reciproche. Questo ha dato inizio al dialogo per la tanto desiderata unità e comunione fra Ortodossi e cattolici.

Il gesto del 25 maggio prossimo, proposto da Bartolomeo nel giorno dell'insediamento di papa Francesco (tra l'altro è stata la prima volta che un Patriarca ecumenico assisteva all'insediamento di un Papa), è stato subito accettato. E assume un altro significato importante: esso intende invitare tutti i cristiani  a dare "una risposta comune all'umanità, che vive in una società individualista ed edonista, dove ogni coesistenza sociale è rotta perché vittima di un mondo economicamente globalizzato, ma moralmente disgregato".

"Perché soltanto un mondo cristiano e unito - ha sottolineato oggi Bartolomeo ad AsiaNews  - potrà dare una risposta alla crisi esistenziale che colpisce il mondo contemporaneo, che è globalizzato solo dal punto di vista materiale".  "E non c'è altro strumento se non il dialogo - ha aggiunto - che noi cristiani possiamo proporre secondo i dettami e la volontà di Nostro Signore.

Il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizoulas, ha ricordato che quando Atenagora dovette recarsi a Costantinopoli per l'insediamento come Patriarca ecumenico venne trasportato dall'Air Force One dell'allora presidente americano Truman. Nel corso del tragitto, chiese al pilota dell'aereo di sorvolare il Vaticano, come segno di amicizia e nostalgia.

L'incontro del 25 maggio assume un'altra connotazione particolare: esso avviene in Medio Oriente, dove i cristiani vengono perseguitati a prescindere dalle loro convinzioni confessionali. "Ciò dimostra - ha aggiunto Bartolomeo - che le risposte devono essere comuni: ogni guerra nel nome della religione è una guerra contro la religione".

Quello del 25 maggio, infine, è un gesto che avviene a quasi 10 anni di distanza dal 2025, data in cui si celebreranno 1.700 anni dal primo Concilio davvero ecumenico, ovvero quello di Nicea. Bartolomeo ha espresso il desiderio che per quella data tutti i cristiani si incontrino per ricordare il primo vero Concilio ecumenico della Chiesa indivisa.