Il card. Zen e i democratici invitano al referendum. Protesta contro il "Libro bianco" di Pechino
di Paul Wang
Per il porporato, partecipare al referendum è un modo di esprimere la dignità di Hong Kong, contro chi vuole reprimere o rendere schiavi. I democratici cancellano un incontro con il rappresentante di Pechino nel territorio. Il Libro bianco afferma che il potere di Pechino su Hong Kong è più importante dell'alto grado di autonomia promessa dalla Basic Law. Anche i giudici devono essere sottomessi come "amministratori patriottici". Dimostranti: Pechino giudica la Basic Law "carta straccia" o "carta igienica".

Hong Kong (AsiaNews) - Il card. Joseph Zen e i membri del partito democratico invitano la popolazione di Hong Kong a esprimere il loro voto sul futuro democratico del territorio partecipando al referendum del 20-22 giugno lanciato dal movimento Occupy Central. Intanto si moltiplicano i gesti di critica verso il "Libro bianco" di Pechino che afferma la "sovranità completa (comprehensive)" della Cina su Hong Kong e su qualunque cambiamento.

Il vescovo emerito di Hong Kong, parlando stamane alla Commercial Radio, ha detto che il "Libro bianco" spingerà ancora di più gli abitanti a esprimere il loro parere con il referendum. "Questo perché le persone di Hong Kong - ha detto - ci tengono alla loro dignità. Se vengono repressi o forzati ad essere schiavi, essi reagiranno". Da domani il cardinale inizia una marcia di 84 ore in 18 distretti della città per invitare la popolazione a partecipare al referendum.

Quest'oggi una delegazione del Partito democratico ha cancellato un incontro con il direttore del  Liaison Office (rappresentante di Pechino nel territorio) per criticare il "Libro bianco", che riduce "l'alto grado di autonomia" di Hong Kong. Anche loro hanno invitato la gente di Hong Kong a esprimersi con il referendum.

Il "Libro bianco" pubblicato il 10 giugno scorso da Xinhua in 7 lingue, afferma che il governo centrale di Pechino ha "completa sovranità" sul territorio; che "l'alto grado di autonomia" promessa ad Hong Kong - con la formula "una nazione, due sistemi" - non deve andare a svantaggio della formula "una nazione". Ciò significa che le riforme di Hong Kong devono essere valutate dal bene che portano "all'unica nazione", cioè alla Cina.

Il Libro bianco esige pure un patriottismo sottomesso a Pechino dicendo che tutti gli amministratori statali che assumono il posto a Hong Kong devono "amare la patria".

Fra gli amministratori sono posti anche gli avvocati e i giudici. A causa di questo, l'associazione degli avvocati del territorio ha criticato il documento dicendo che è "sbagliato" mettere i giudici nella categoria degli impiegati statali e che loro difenderanno sempre l'indipendenza dei tribunali. Altrove - essi affermano i tribunali "cantano all'unisono" con il governo, ma questo non è il caso di Hong Kong.

Gruppi di giovani legati ad Occupy Central giudicano molto grave e preoccupante il documento di Pechino. "In questo modo - essi dicono - si getta nella spazzatura l'autonomia di Hong Kong e l'affermazione 'un Paese, due sistemi'. "Pechino tratta la Basic Law [la mini costituzione di Hong Kong] come carta igienica".

Per questo alcuni giovani hanno bruciato il Libro bianco in pubblico; altri hanno mostrato un rotolo di carta igienica, che riportava la stampa di alcune parti della Basic Law.