Vola l'economia del Vietnam, più forte della crisi e dello scontro con Pechino
Nel primo semestre del 2014 il Pil è cresciuto del 5,18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La Banca centrale svaluta il dong per favorire le esportazioni. Esperti parlano di risposta "sorprendente" alla crisi. Il Paese offre un contesto "stabile" in cui produrre e presenta un potenziale "robusto" di crescita.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - La crescita economia in Vietnam ha registrato un'accelerazione nella prima metà dell'anno, a conferma che le violenze anti-cinesi e la crisi politico-territoriale con Pechino nel mar Cinese meridionale non hanno avuto i contraccolpi tanto temuti dagli esperti. La conferma arriva dalle cifre ufficiali diffuse ieri dal Dipartimento di statistica, secondo cui il Prodotto interno lordo (Pil) di Hanoi nel primo semestre 2014 è aumentato del 5,18%, rispetto al periodo gennaio-giugno dell'anno precedente che aveva fatto registrare un + 4,9%. Inoltre, la scorsa settimana la Banca centrale vietnamita ha svalutato il dong, la moneta locale dell'1% proprio per rafforzare le esportazioni e fronteggiare possibili contraccolpi derivanti delle proteste e dai roghi di aziende straniere del maggio scorso.

Le violenze dei nazionalisti vietnamiti hanno colpito in particolare imprese di Corea del Sud e Taiwan; in cambio, Hanoi ha offerto forti risarcimenti con tagli decisi nelle tasse e risarcimenti lampo. Sudhir Shetty, esperto per l'Asia della Banca mondiale, sottolinea che "la velocità con la quale hanno risposto [alla crisi] è stata sorprendente", spostamento l'attenzione dell'ambito politico al piano economico.

Sebbene le rivolte abbiano scalfito l'immagine internazionale del Vietnam, quale isola felice per gli investitori stranieri, per un certo verso il Paese resta pur sempre un contesto "stabile" in cui produrre. Gli esperti della Banca mondiale avvertono però che vi sono sfide di lungo periodo da affrontare, fra cui la scarsa domanda interna, un settore bancario appesantito dagli alti livelli di debito tossico e un numero record di fallimenti.

Anche altre agenzie di rating prospettano un andamento positivo per l'economia del paese, come Standard & Poor che prospetta un futuro "stabile" per il Vietnam.

Il potenziale di crescita per l'economia di Hanoi "robusto", grazie anche alla "diversificazione" nel settore manifatturiero e l'orientamento in direzione di beni di maggior pregio, uniti all'aumento nel settore provato.

A giugno il Primo Ministro Nguyen Tan Dung ha annunciato il raggiungimento degli obiettivi di crescita attorno al 5,8% per quest'anno, cui seguirà il 6% nel 2015 e il 6,5% per i successivi quattro anni.