Il governo di Tokyo "si scuserĂ  in maniera ufficiale" con le donne conforto coreane
Lo ha detto Junichi Ihara, capo dell'Ufficio affari asiatici del ministero giapponese degli Esteri, alla fine di un incontro con Lee Sang-deok, suo omologo sudcoreano. La questione delle donne sfruttate sessualmente dai soldati nipponici divide le due nazioni dalla fine della II Guerra mondiale. Oggi ne rimangono in vita 54: alcune incontreranno il Papa durante il suo viaggio in Corea del Sud.

Seoul (AsiaNews) - Il governo giapponese si scuserà in maniera ufficiale per lo sfruttamento sessuale delle donne coreane durante la II Guerra mondiale. La questione delle "donne conforto", eufemismo usato per indicare quelle donne inviate al fronte o nelle caserme nipponiche per servizi sessuali durante le guerre d'aggressione portate avanti dal Sol Levante fino al 1945, divide Tokyo e Seoul sin dalla fine del conflitto.

Lo ha dichiarato Junichi Ihara, capo dell'Ufficio affari asiatici del ministero giapponese degli Esteri, alla fine di un incontro con Lee Sang-deok, suo corrispettivo sudcoreano. Il meeting bilaterale è il terzo di questo tipo dall'aprile 2014: Ihara ha chiarito che i due lati "sono d'accordo nel mantenere aperto ogni canale di dialogo". Il prossimo incontro di alto livello è previsto per agosto.

La questione ha diviso Tokyo e Seoul per decenni. Il governo coreano ha chiesto più volte al Giappone di ammettere gli abusi sulle "donne conforto", risarcirle in maniera adeguata e scusarsi in maniera formale. In un primo momento il Sol Levante - che non aveva rapporti formali con la Corea del Sud - non ha neanche risposto; la ripresa dei rapporti diplomatici fra le due nazioni, avvenuta nel 1965, non ha risolto il problema.

Secondo stime coreane, le "donne conforto" sono state in totale più di 200mila; per i giapponesi, esse non hanno superato le 80mila unità, in molti casi "volontarie che hanno scelto liberamente" di seguire i militari nipponici. Oggi quelle riconosciute e ancora in vita sono 54: papa Francesco dovrebbe incontrare alcune rappresentanti durante la messa per la pace e la riunificazione che celebrerà nella cattedrale di Seoul il prossimo 18 agosto.