Non solo Sewol: il Papa incontrerà i gruppi "più vulnerabili" della società coreana
Lo conferma ad AsiaNews mons. Pietro Kang U-il, vescovo di Cheju e presidente della Conferenza episcopale coreana: "Alla messa del 18 agosto a Seoul vi saranno anche alcuni operai della Ssangyong Motor, i residenti del 'villaggio della pace' di Gangjeong, coloro che si battono per la salvaguardia di Miryang e i familiari delle vittime del disastro di Yongsan. È un segno dell'amore di Francesco per chi soffre, e darà un messaggio importante alla nostra società".

Cheju (AsiaNews) - L'incontro che papa Francesco avrà non soltanto con i familiari delle vittime del Sewol, ma anche con i rappresentanti di tanti altri gruppi che vivono emarginati dalla società sudcoreana, "è un segno dell'amore della Chiesa e del Papa per queste persone. E farà tanto bene a tutti coloro che sono impegnati per il buon governo e per i diritti umani nel Paese". Lo dice ad AsiaNews mons. Pietro Kang U-il, vescovo di Cheju e presidente della Conferenza episcopale coreana, che conferma: "Alla messa per la pace e riconciliazione che Francesco celebrerà il 18 agosto a Seoul vi saranno anche alcuni operai della Ssangyong Motor, i residenti del 'villaggio della pace' di Gangjeong, coloro che si battono per la salvaguardia di Miryang e i familiari delle vittime del disastro di Yongsan".

Il riferimento del presule è ai gruppi che rappresentano gli ultimi e più scottanti problemi della società coreana. Gli operai della Ssangyong lottano da anni, dopo il licenziamento ingiusto, per un miglior trattamento dei lavoratori nell'industria nazionale; gli abitanti di Gangjeong chiedono sin dal 1993 al governo di non costruire nel loro villaggio una base navale militare ma di "scegliere la pace"; i residenti di Miryang sono da tempo impegnati in un contenzioso contro una centrale elettrica che pone seri rischi all'ambiente e alla salute pubblica; i familiari delle vittime di Yongsan chiedono giustizia per l'attacco del 20 gennaio 2009, quando uno scontro fra alcuni dimostranti e la polizia di Seoul in tenuta anti-sommossa provocò la morte di 6 persone.

La presenza dei delegati di questi gruppi alla messa del 18 agosto è stata confermata anche dall'arcidiocesi di Seoul, che spiega: "Stiamo soltanto decidendo quante persone possiamo invitare in maniera ufficiale, dato che i posti all'interno della cattedrale sono limitati". I familiari delle vittime del Sewol, il traghetto affondato lo scorso 16 aprile in cui hanno perso la vita circa 300 persone, saranno invece alla messa del 16 agosto - per la beatificazione dei 124 martiri coreani - che il Papa celebrerà presso la porta Gwanhwamun di Seoul: il pontefice ha assicurato gli organizzatori che li incontrerà di persona.

Questi gruppi, spiega ad AsiaNews mons. Kang, "rappresentano coloro che vivono in difficoltà nel Paese. Hanno scelto di affrontare le loro disgrazie facendo campagne per i diritti umani e per quelli dei lavoratori, per un miglioramento della società e per il buon governo del Paese. Abbiamo lavorato per fare sì che possano essere con il Papa: sono persone perseguitate o abbandonate dalla società mainstream e dal governo. È nostro compito essere un canale per loro verso Francesco. Il fatto che il Papa darà loro il suo tempo durante la visita darà un segnale forte e importante alla nostra società".