Vescovi siro-malabaresi: Sì alla cremazione per i defunti cattolici del Kerala
La decisione è in parte legata alla riduzione dello spazio nei cimiteri. Il Sinodo invita i fedeli a preservare "l'offerta di preghiere" ai cari estinti e di ricorrere a crematori pubblici per gli ultimi riti.

Kochi (AsiaNews/Agenzie) - La Chiesa siro-malabarese del Kerala ha deciso di permettere ai propri fedeli di cremare i corpi dei defunti, in alternativa alla tradizionale sepoltura. Lo ha annunciato oggi il Sinodo dei vescovi, sottolineando però che "la pratica cristiana di offrire preghiere ai cari estinti dovrà essere preservata".

Tutte le diverse denominazioni cristiane dello Stato - inclusi ortodossi, ortodossi siriaci, marthomiti e anglicani - iniziano a riscontrare problemi di spazio per i propri cimiteri. P. Paul Thelakat, portavoce ufficiale della Chiesa cattolica di rito siro-malabarese, spiega che la decisione dei vescovi "non è una diretta conseguenza" di questa carenza.

"Sia la cremazione che la sepoltura - sottolinea - presentano problemi. Se la sepoltura richiede spazio, consegnare i corpi alle fiamme può provocare danni ambientali se avviene in luoghi privati. Solo i crematori pubblici sono attrezzati per condurre questo rito senza conseguenze".

La cremazione dei corpi, aggiunge il sacerdote, "è permessa nel Diritto canonico in casi eccezionali, sebbene la sepoltura resti la forma più accettata per i riti funebri nel cristianesimo".