India, Caritas in prima linea nei soccorsi per gli alluvionati del Kashmir
di Santosh Digal
Il braccio sociale della Chiesa indiana ha lanciato una serie di iniziative. Il presidente della Conferenza episcopale (Cbci) offre "le nostre preghiere e le nostre condoglianze a quanti hanno perso la vita e i loro beni in queste devastanti alluvioni". Circa 2.500 villaggi sono ancora inaccessibili.

New Delhi (AsiaNews) - Una squadra di soccorritori della Caritas India è in prima linea nel sostegno dei sopravvissuti alle alluvioni che hanno colpito il Jammu e Kashmir nelle scorse settimane. Insieme alle diocesi dello Stato e al Jammu and Kashmir Catholic Social Service Society, il braccio sociale della Chiesa cattolica distribuisce senza sosta cibo, coperte, kit sanitari, medicine. Ma il bisogno più urgente è quello di raggiungere i villaggi più isolati.

Giorni di piogge torrenziali hanno causato la rottura degli argini dei principali fiumi che attraversano la valle del Kashmir, causando inondazioni, frane e smottamenti. Il livello dell'acqua ha raggiunto i 25 piedi, sommergendo case e villaggi. Secondo i dati ufficiali, 200 persone sono morte; 23mila sono state evacuate; almeno 600mila hanno bisogno di assistenza immediata. Circa 2.500 villaggi sono tagliati fuori da ogni forma di comunicazione e sono ancora inaccessibili.

"La nostra assistenza tempestiva - spiega il card. Cleemis Thottunkal, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) - aiuterà a ridurre le sofferenze dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. C'è bisogno di ricostruire le vite di queste persone".

Il porporato ha lanciato poi un appello a vescovi, sacerdoti, religiosi, suore e fedeli, affinché tutti insieme rispondano a questa chiamata umanitaria. "Noi, la Chiesa cattolica dell'India - ha aggiunto - offriamo le nostre preghiere e le nostre condoglianze a quanti hanno perso la vita e i loro beni in queste devastanti alluvioni".