Taipei e gli scandali alimentari, un danno da 130 milioni di euro
di Xin Yage
Dopo l'inchiesta sulla Chang Guann Co. - colpevole di produrre olio alimentare con alimenti di scarto - il governo corre ai ripari: inchieste, condanne, multe e ispezioni "più vigorose" per fermare una deriva che rischia di distruggere il mercato dell'alimentazione nazionale.

Taipei (AsiaNews) - Un incubo che non trova conclusione: lo scandalo degli alimenti contaminati e dannosi per la salute si riaffaccia sulla scena della cronaca taiwanese. Dopo gli episodi dello scorso anno, questa volta è stato un altro tipo di olio a mettere a rischio la salute dei cittadini.

La Chang Guann Co. (強冠), società di Kaohsiung (高雄市), è al centro di una pesantissima inchiesta dopo che le autorità hanno scoperto che mescolava olio commestibile con olio riciclato per uso industriale e addirittura olio ricavato dagli scarti già usati da altre cucine, fornendo per anni un vasto raggio di clienti comprendenti più di mille aziende alimentari e di ristorazione sparse su tutto il territorio.

Il direttore generale della Chang Guann Co., Yeh Wen-hsiang (葉文祥), dopo aver chiesto scusa in ginocchio davanti alle telecamere (v. foto), due giorni fa è stato arrestato per frode e per impedire che fugga all'estero: l'azienda è ora chiusa e sotto sequestro.

Anche un'altra azienda legate alla distribuzione, la Chiau Shen (巧紳) e una società produttrice di dolci, la Hung Hsiang (紅象), sono state multate rispettivamente sei e cinque milioni di dollari taiwanesi (circa 130mila euro) per mancata collaborazione nella denuncia dell'uso dell'olio incriminato.

Il ministro dell'economia Duh Tyzz-jiun (杜紫軍), ieri ha detto che il recente scandalo dell'olio ha causato una perdita di 5 miliardi di dollari taiwanesi (circa 130 milioni di euro). E quello che pesa maggiormente è la perdita "incalcolabile" di fiducia all'estero nell'industria alimentare dell'isola. È dallo scorso anno che gli scandali alimentari si susseguono, e questo è un fenomeno molto dannoso: "Quando perdi la fiducia dei clienti, soprattutto all'estero, il problema si fa davvero serio".

Il ministro della sanità Chiu Wen-ta (邱文達) in conferenza stampa ha poi ribadito che se nel giro di due settimane i prodotti contaminati non saranno rimossi da tutti i negozi e dalle catene di distribuzione alimentare rassegnerà le sue dimissioni. Egli ha affermato che "già da due giorni non ci dovrebbero essere ormai più tali alimenti in vendita, perché le ispezioni di accertamento sono iniziate e si protrarranno per due settimane in modo che non vi sia  il minimo dubbio sulla sicurezza alimentare".