Hong Kong, anche i liceali si uniscono alla protesta di Occupy: Vogliamo democrazia
Al grande sciopero proclamato dagli studenti universitari e alle manifestazioni del movimento democratico si uniscono a sorpresa piĆ¹ di mille adolescenti. Una marcia pacifica su Tim Mei Avenue per chiedere alla Cina popolare "indipendenza" e "rispetto". La polizia del Territorio avverte: "Non tollereremo manifestazioni non autorizzate".

Hong Kong (AsiaNews) - Ordinati, in silenzio e molti in divisa. Si sono presentati così i circa 1.200 studenti liceali che questa mattina hanno sfilato per Tim Mei Avenue per chiedere a Pechino di "rispettare le promesse fatte" e "concedere democrazia" alla popolazione del Territorio. L'affluenza, affermano gli organizzatori, è "molto più alta" di quanto preventivato. In un sistema sociale e scolastico molto competitivo come quello di Hong Kong, aderire a uno sciopero e perdere lezioni è molto rischioso per la carriera degli alunni.

Ho Ho-yin, che studia presso la Ng Yuk Secondary School, dice: "Il governo centrale e quello locale hanno del tutto ignorato la voce dei cittadini di Hong Kong. Ritengo che una azione forte come il boicottaggio delle lezioni possa costringere i funzionari politici ad ascoltare la nostra voce". Leung Mo-man, del liceo metodista, risponde alle accuse delle frange pro-Cina: "Dicono che siamo immaturi per scioperare, ma non siamo tanto distanti dagli universitari. Abbiamo anche noi un pensiero indipendente".

Joshua Wong Chi-fung, del gruppo "Scholarism", spiega che l'affluenza prevista era di "circa 100 persone. Il costo in termini educativi di un liceale che boicotta le lezioni è molto più alto di un universitario. È molto incoraggiante vedere che anche loro vogliono far sentire la propria voce". Una madre che accompagna la figlia durante la marcia è d'accordo: "Sostengo la loro scelta. Il governo ha preso in giro gli abitanti di Hong Kong, e non credo che la proposta di Pechino sia emendabile in futuro".

Il riferimento della signora è alla bozza di riforma politica per il Territorio. Invece di garantire come promesso un percorso verso una piena scelta popolare, l'Assemblea nazionale del Popolo della Cina continentale ha presentato una proposta che di fatto consente alle autorità comuniste di monitorare e scremare il voto. Sono previsti "due o tre candidati" scelti da una Commissione eletta di 1.200 membri. Fra questi vi sono industriali e politici molto vicini alle posizioni del governo centrale.

Per protestare contro questa decisione, il movimento democratico Occupy Central ha annunciato un "banchetto per la democrazia" la cui "prima portata" sarà una grande manifestazione prevista per il prossimo primo ottobre. La polizia locale, per cercare di frenare queste proteste, ha annunciato che "gli incontri pubblici di più di 50 persone e le marce con più di 30 partecipanti richiedono la nostra autorizzazione. Senza, saranno considerate non autorizzate e quindi illegali".