Tamil Nadu: i politici sfruttano i problemi del post-tsunami per fare campagna elettorale
di Nirmala Carvalho

A più di 4 mesi dal maremoto la ricostruzione tarda. Interessi elettorali e corruzione rallentano la distribuzione dei fondi. Lo stato offre prestiti con fondi non suoi.


Chennai (AsiaNews) – Nel Tamil Nadu i politici strumentalizzano le sofferenza dello tsunami del 26 dicembre per fare propaganda elettorale: è la denuncia che p. Thomas Kocherry - presidente del Forum mondiale della pesca e capo dell'Unione pescatori – ha fatto oggi ad AsiaNews:

"Il problema" spiega "è l'enorme vantaggio politico che si otterrà dalla riabilitazione della vita dei pescatori. E' una tragedia che i politici vogliano guadagnare dalle disgrazie di questa gente". "Qui" continua "abbiamo urgente bisogno di case perché in un paio di settimane arriveranno le piogge. Il governo dovrebbe immediatamente individuare delle zone edificabili e costruirvi sopra". "Invece" denuncia "aspetta le elezioni. Vogliono mettere le case nuove nei loro manifesti elettorali. Le pene di questa gente non finiranno mai".

Un altro grave problema è quello dei fondi raccolti dal governo e dalle Ong. Lo stato infatti non dà concessioni gratuite ma rilascia solo prestiti, che i pescatori non possono contrarre: i prestiti, dopo 18 mesi di moratoria gratuita, dovranno infatti essere restituiti in 7 anni con il 7 % di interesse.

P. Kocherry spiega che "la gente di qui non vuole prestiti. Anche tornati alla vita di prima, hanno paura di non poter pagare questi tassi di interesse".

Del resto, anchi chi vuole fare debiti non può: le banche richiedono garanzie che i pescatori – a cui il maremoto ha tolto tutto - non hanno. Vi sono tuttavia banche che, grazie ad investitori privati e banchieri meno rigidi, non richiedono garanzie. Per p. Kocherry "tutto questo non ha senso. Ci sono fondi a sufficienza nelle agenzie governative e nelle Ong, ma vi è esitazione nel concederli. Questo perché i politici non si sono posti come 'custodi' dei fondi ma come 'proprietari' di questi. La miseria dei pescatori è davanti agli occhi di tutti, è chiara da vedere, ma la procedura di rilascio fondi non va avanti".

Inizialmente il ministro delle Finanze dell'Unione Indiana, Chidambaram, aveva detto che 35/65 dei prestiti sarebbero stati dati dalle banche nazionali sotto forma di prestiti ma il governo del Tamil Nadu aveva protestato. In un documento rilasciato il 29 gennaio 2005, J. Jayalalithaa primo ministro dello Stato, aveva dichiarato: "Non vi è possibilità per i pescatori di ottenere i prestiti bancari, per una serie di ragioni. Questo non è il momento per forzarli ad accettare prestiti che non li soddisfano".

Mercoledì 4 maggio la World Bank ha rilasciato 435 milioni di dollari americani come "prestiti soft" per il Tamil Nadu. Al momento non è chiaro se siano parte dei fondi gestiti dall'Unione o rilasciati dalla  Banca Mondiale.