Papa: Sinodo, Dio "non ha paura delle novità", come Paolo VI che scrutava i "segni dei tempi"
"Abbiamo seminato e continueremo a seminare con pazienza e perseveranza, nella certezza che è il Signore a far crescere quanto abbiamo seminato". Proclamato beato Paolo VI, "il grande timoniere del Concilio". Presente al rito anche Benedetto XVI - calorosamente accolto dalla folla - che da Paolo VI fu creato cardinale nel 1977.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Dio "non ha paura delle novità", "per questo, continuamente ci sorprende, aprendoci e conducendoci a vie impensate". Lo dice papa Francesco nella messa che chiude l'assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulle sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione. "È stata una grande esperienza - lo definisce - nella quale abbiamo vissuto la sinodalità e la collegialità, e abbiamo sentito la forza dello Spirito Santo che guida e rinnova sempre la Chiesa chiamata, senza indugio, a prendersi cura delle ferite che sanguinano e a riaccendere la speranza per tanta gente senza speranza".

"E lo Spirito Santo che in questi giorni operosi ci ha donato di lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività, accompagni ancora il cammino che, nelle Chiese di tutta la terra, ci prepara al Sinodo Ordinario dei Vescovi del prossimo ottobre 2015. Abbiamo seminato e continueremo a seminare con pazienza e perseveranza, nella certezza che è il Signore a far crescere quanto abbiamo seminato".

Il richiamo alla "semina" assume un senso particolare nel giorno nel quale, insieme alla chiusura del Sinodo si proclama la beatificazione di Paolo VI, "il grance timoniere del Concilio", al quale, tra le molte novità che istituì, si deve anche il Sinodo dei vescovi. In quell'occasione, ricorda oggi Francesco, scrisse: «scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi ... alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società». Era il 1965, il Concilio si avviava alla conclusione, la Chiesa e il mondo stavano per vivere momenti di grandi difficoltà. "Egli - ricorda Francesco all'Angelus - è stato uno strenuo sostenitore della missione ad gentes; ne è testimonianza soprattutto l'Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi con la quale ha inteso risvegliare lo slancio e l'impegno per la missione della Chiesa. È significativo considerare questo aspetto del pontificato di Paolo VI, proprio oggi che si celebra la Giornata missionaria mondiale".

Alle 10.47, quando papa Francesco proclama il nuovo beato, le 80mila persone che affollano piazza san Pietro applaudono a lungo. Numerosi, tra loro, coloro che sono venuti da Brescia, provincia dove papa Montini nacque, e da Milano, dove fu arcivescovo. E a fianco dei cardinali c'è Benedetto XVI - calorosamente accolto dalla folla - che da Paolo VI fu creato cardinale nel 1977.

Alla messa sono presenti anche i "Padri sinodali": "pastori e laici di ogni parte del mondo", dice Francesco, che "hanno portato qui a Roma la voce delle loro Chiese particolari per aiutare le famiglie di oggi a camminare sulla via del Vangelo, con lo sguardo fisso su Gesù". "Per il dono di questo Sinodo e per lo spirito costruttivo offerto da tutti, con l'Apostolo Paolo: «Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere» (1Ts 1,2). E lo Spirito Santo che in questi giorni operosi ci ha donato di lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività, accompagni ancora il cammino che, nelle Chiese di tutta la terra, ci prepara al Sinodo Ordinario dei Vescovi del prossimo ottobre 2015".