L'Onu lancia una raccolta fondi: 2,2 miliardi di dollari per gli sfollati da Iraq e Siria
Le Nazioni Unite: "Dobbiamo rispondere ai bisogni di oltre 5 milioni di persone". Gli sfollati interni sono 1,8 milioni; altri 1,7 vivono in zone teatro del conflitto. Con l’inverno situazione destinata a peggiorare. Una precedente campagna non ha centrato gli obiettivi di raccolta fissati.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Le Nazioni Unite hanno lanciato ieri una campagna per raccogliere 2,2 miliardi di dollari, da stanziare in progetti di assistenza che coinvolgeranno 5,2 milioni di persone - profughi o sfollati interni - colpite dal conflitto in Siria e Iraq. Nel corso di una visita ufficiale a Baghdad Neill Wright, coordinatore umanitario Onu per l'Iraq, sottolinea che "i bisogni della popolazione irakena sono immensi". 

Stime aggiornate delle Nazioni Unite riferiscono che vi sono almeno 1,8 milioni di sfollati in tutto il Paese, altri 1,5 milioni nelle comunità che ospitano gli sfollati e 1,7 milioni che vivono nelle aree teatro del conflitto, fuori dal controllo governativo e bisognose di aiuti. Sono almeno 2,8 milioni le persone che necessitano di assistenza alimentare e quasi 800mila quelle che "hanno bisogno urgente di cibo". 

Delle centinaia di migliaia di persone in fuga dalle ondate cicliche di violenza che hanno insanguinato l'Iraq in questo 2014, la maggior parte delle quali perpetrare dai jihadisti dello Stato islamico (SI), in molti hanno trovato rifugio nella regione autonoma del Kurdistan irakeno. In inverno nell'area le temperature possono variare da 5 fino a - 16 gradi; le Nazioni Unite hanno lanciato a più riprese l'allerta per gli sfollati, alcuni dei quali non hanno nemmeno un alloggio o un riparo per sfuggire ai rigori del freddo. 

Ai milioni di sfollati irakeni si sommano anche i 200mila rifugiati siriani, che hanno cercato riparo sul suolo irakeno, e il milione di sfollati interni a causa delle violenze dell'ultimo decennio (2003 - 2013). Un analogo appello lanciato in precedenza dall'Onu e mirato alla raccolta fondi per i profughi in Iraq e Siria non ha raggiunto (di molto) gli obiettivi fissati.