Uttar Pradesh: 310 cristiani "riconvertiti" con le minacce all'induismo
di Nirmala Carvalho
È il terzo episodio avvenuto in meno di due mesi nello Stato settentrionale indiano. Bramini (sacerdoti) e radicali indù hanno "sacrificato" Bibbie ai loro dei e donato libri sacri ai cristiani per convalidare la cerimonia. Leader cristiano: "Tendenza allarmante".

Mumbai (AsiaNews) - Nel distretto di Jaunpur (Uttar Pradesh) 310 cristiani sono stati "riconvertiti" all'induismo. A denunciare l'accaduto è il Global Council of Indian Christians (Gcic), che ad AsiaNews parla di "tendenza allarmante, da fermare al più presto". Avvenuto il 26 ottobre scorso, questo "ritorno a casa" - come lo chiamano i radicali indù che organizzano queste riconversioni - è il terzo accaduto in meno di due mesi, e sempre in Uttar Pradesh.

I riconvertiti appartengono a 30 famiglie diverse: negli ultimi quattro anni, i vari membri hanno abbracciato il cristianesimo di loro spontanea volontà, abiurando l'induismo. Secondo l'agente Thanakshetr Tutipur, della locale stazione di polizia, all'epoca le conversioni avevano creato scalpore tra le organizzazioni indù.

Approfittando della festa di Diwali - una delle più importanti dell'induismo - i leader indù locali, insieme a militanti radicali, hanno organizzato la riconversione con una cerimonia al tempio di Radha Krishna. Per segnare il completo "ritorno a casa", i bramini (sacerdoti indù) hanno "sacrificato" le Bibbie e donato a ciascuno la Bhagavad Gita (libro sacro all'induismo) e l'Hanuman Chalisa (preghiera del dio Hanuman).

"La libertà religiosa - dichiara ad AsiaNews Sajan George, presidente del Gcic - è un nostro diritto costituzionale. I metodi subdoli usati per riconvertire innocenti cristiani all'induismo sono pericolosi. Il Gcic è preoccupato per l'insicurezza provata dalle vulnerabili famiglie cristiane. In Uttar Pradesh i radicali indù usano velate minacce per intimidire le comunità di minoranza".