Papa: "Nessuna famiglia senza casa. Nessun contadino senza terra. Nessun lavoratore senza diritti"
Ai Movimenti popolari Francesco chiede di cambiare un sistema nel quale "si rende un culto idolatrico al denaro e si è globalizzata l'indifferenza". Bisogna "farlo con coraggio ma anche con intelligenza. Con tenacia, però senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza". Gesù avrebbe definito "ipocrita" chi vorrebbe affrontare "lo scandalo della povertà promuovendo strategie di contenimento che solamente convertono i poveri in esseri domestici e inoffensivi".

Città del Vaticano (AsiaNews) - "Nessuna famiglia senza casa. Nessun contadino  senza terra! Nessun lavoratore senza diritti! Nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro". E' il monito lanciato da papa Francesco, quasi uno slogan per l'incontro che ha visto in Vaticano i partecipanti all'Incontro mondiale dei Movimenti popolari (27-29 ottobre 2014), organizzato dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace in collaborazione con la Pontificia accademia delle scienze sociali.

Un clima festoso - tra i partecipanti all'incontro anche il presidente della Bolivia, Evo Morales - che ha dato occasione al Papa per affermare che terra, casa e lavoro sono "diritti sacri" e che se il papa li difende non è "comunista", perché "l'amore per i poveri è al centro del Vangelo".

I Movimenti popolari, come quello dei "cartoneros", ai quali l'allora cardinale Bergoglio è sempre stato vicino, si trovano ad "affrontare gli effetti distruttivi dell'impero del denaro". E l'incontro dei Movimenti "è un segno, è un grande segno: viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà spesso messa a tacere". Ma i poveri "non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche possono aspettare a braccia incrociate l'aiuto delle Ong, di piani assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano" lo fanno in un modo "pericoloso", per "anestetizzare o addomesticare". Gesù avrebbe definito "ipocrita" chi vorrebbe affrontare "lo scandalo della povertà  promuovendo strategie di contenimento che solamente convertono i poveri in esseri domestici e inoffensivi".

Un sistema economico, incentrato sul denaro sfrutta la natura "per sostenere il ritmo frenetico di consumo" e di qui derivano effetti distruttivi come il cambiamento climatico e la deforestazione. "Perché in questo sistema si è scacciato l'uomo dal centro e si è rimpiazzato con un'altra cosa. Perché si rende un culto idolatrico al denaro, si è globalizzata l'indifferenza". Perché "il mondo si è dimenticato Dio che è Padre ed è divenuto orfano perché ha posto Dio a lato".

Il Papa ha quindi esortato i Movimenti Popolari a cambiare questo sistema, a "costruire delle strutture sociali alternative". Bisogna "farlo con coraggio ma anche con intelligenza. Con tenacia, però senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza". Un "bel programma" è contenuto nelle Beatitudini".

E nella solidarietà che è "molto più di sporadici atti di generosità. E' pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita per tutti contro l'appropriazione dei beni da parte di pochi. E anche combattere le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali".

Papa Francesco ha quindi esaminato uno ad uno i temi dell'incontro, partendo dalle "terra". Rivolgendosi ai "campesinos", ha detto che è un crimine che milioni di persone soffrano la fame, mentre la "speculazione finanziaria condiziona il prezzo degli alimenti, trattandoli come qualsiasi altra merce". Di qui, l'esortazione a continuare "la lotta per la dignità della famiglia rurale".

La mancanza di casa, sperimentata anche da Gesù, costretto a fuggire con la sua famiglia in Egitto, esiste in "città immense che si mostrano moderne, orgogliose e vanitose", che offrono "numerosi luoghi" per una minoranza felice e però "negano la casa a migliaia di nostri vicini, compresi i bambini". E "nel mondo delle ingiustizie, abbondano gli eufemismi per cui una persona che soffre la miseria si definisce semplicemente 'senza fissa dimora'".

Viviamo in città che costruiscono centri commerciali e abbandonano "una parte di sé ai margini, nelle periferie". Ha così elogiato quelle città dove si "segue una linea di integrazione urbana", dove "si favorisce il riconoscimento dell'altro".

"Non esiste - poi - una povertà materiale peggiore di quella che non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del lavoro". La disoccupazione non è inevitabile, ma è il risultato "di un'opzione sociale, di un sistema economico che pone i benefici prima dell'uomo", di una cultura che scarta l'essere umano come "un bene di consumo". E a essere scartati sono bambini e anziani, e ora tocca ai giovani con milioni di disoccupati, che in alcuni Paesi supera perfino il 50%.

La pace, infine. Stiamo vivendo, è tornato a dire.  la "Terza guerra mondiale" a pezzi. E "ci sono sistemi economici che per sopravvivere devono fare la guerra". "Quanta sofferenza, quanta distruzione quanto dolore. Oggi, si leva da tutte le parti della terra, in tutti popoli, in ogni cuore e nei movimenti popolari, il grido di pace: Mai più la guerra!".

Di fronte a tutto questo, "i Movimenti Popolari - ha concluso - esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte sequestrate da innumerevoli fattori". E' "impossibile immaginare un futuro per una società senza la partecipazione protagonista della grande maggioranza" della persone. Bisogna superare "l'assistenzialismo paternalista" per avere pace e giustizia creando "nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari" e il "loro torrente di energia morale".