Jharkhand, tribali mundari ricordano i primi convertiti cattolici dell'area
di Nirmala Carvalho
P. Lino Fernandes sfx ha guidato un pellegrinaggio per celebrare "Kuntpani Mata". La festa è in memoria delle prime sei famiglie indigene che nel 1873 si fecero battezzare. Il missionario: "È Maria che attrae tutti a sé e al suo figlio Gesù".

Mumbai (AsiaNews) - Un pellegrinaggio per celebrare "l'annuncio del Vangelo, la gioia della fede e la felicità di servire Cristo", ricordando i primi convertiti della diocesi di Jadshedpur (Jharkhand). È con questo spirito che p. Lino Fernandes sfx, parroco della chiesa Beata Madre Teresa di Siadih, ha guidato la sua comunità di tribali mundari fino al santuario di Nostra Signora di Kuntpani, per festeggiare oggi la festa di Kuntpani Mata.

La ricorrenza prende il nome dal villaggio omonimo. Qui, l'8 novembre del 1873 sei famiglie tribali si fecero battezzare, diventando i primi cattolici dell'area. "Queste persone - sottolinea p. Fernandes ad AsiaNews - provenivano dalle sezioni più povere ed emarginate della società. In piena libertà e con assoluta gioia chiesero di entrare nella Chiesa, abbracciando la fede cattolica".

Da allora, il santuario mariano è meta di pellegrinaggio per tante persone, cristiani e non, che vengono a pregare la Madonna da varie zone del Jharkhand, dall'Orissa e da altre aree rurali.

Il sacerdote, missionario del Pilar (Società dei missionari di san Francesco Saverio, nata a Goa nel 1887), è partito ieri mattina all'alba con un gruppo eterogeneo, formato da tribali cristiani e non cristiani. "Molti di loro - racconta ad AsiaNews - provengono dalle zone più remote della diocesi. Siamo arrivati a Kuntpani nel pomeriggio e i bambini hanno fatto le prove delle danze e degli spettacoli eseguiti oggi. La messa infatti è stata preceduta da balli tribali tradizionali".

"La nostra parrocchia - spiega - si è preparata a lungo, organizzando servizi di preghiera e recitando tutti insieme il Rosario. È Maria che attrae tutti a sé e al suo figlio Gesù, con la sua forza unificante. Perfino durante il tragitto in bus abbiamo pregato e intonato inni tribali. È stato un momento di grazia per la Chiesa".