Mercati in festa per la fusione fra le Borse di Shanghai e Hong Kong
La piazza continentale ha chiuso ieri la seduta in rialzo del 2,3%, il miglior risultato dal novembre 2011. Il Territorio vede in un giorno un volume d'affari pari a 9,5 miliardi di euro e chiude a +0,83%. Lunedì 17 novembre parte l'unione, che scalza Tokyo come prima Borsa dell'Asia. Possibile "entro il 2015" l'annessione di Shenzhen: insieme, le tre raggiungeranno una capitalizzazione da 7mila miliardi di dollari.

Hong Kong (AsiaNews) - L'annuncio della fusione fra le Borse di Shanghai e Hong Kong ha fatto volare le piazze cinesi, che ieri hanno registrato una delle migliori performance degli ultimi anni. Il mercato continentale ha chiuso la seduta in rialzo del 2,3%. L'indice composito ha guadagnato 55,50 punti a 2.473,67 punti, il livello più alto dal novembre 2011, con un volume d'affari di 245,2 miliardi di yuan (poco più di 32 miliardi di euro). Buon risultato anche per Hong Kong, che ha terminato le operazioni in aumento dello 0,83%: l'indice Hang Seng ha guadagnato 194,46 punti a 23.744,70 punti, con un volume d'affari di 91,98 miliardi di dollari di Hong Kong (9,52 miliardi di euro).

L'euforia degli investitori è collegata all'annuncio ufficiale del lancio di una piattaforma di scambio comune. L'iniziativa è considerata una delle operazioni finanziarie ed economiche più rilevanti dell'ultimo secolo, in grado di offrire agli investitori stranieri un accesso senza precedenti al mercato finanziario cinese. Il progetto, denominato Shanghai-Hong Kong Stock Connect, ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie e partirà ufficialmente il prossimo 17 novembre.

Il governo di Pechino ha presentato questo progetto nell'aprile 2014, ed ha cercato di usarlo come arma per fermare le manifestazioni democratiche in corso a Hong Kong. La fusione è slittata due volte, e l'esecutivo della Cina continentale è arrivato a ventilare l'ipotesi di "cancellare il progetto a causa dell'instabilità politica" nell'ex colonia britannica. Nonostante le proteste per un vero suffragio universale siano ancora in corso, la fusione alla fine è avvenuta.

Charles Li Xiaojia, chief executive della Borsa di Hong Kong, spiega: "Il lancio di Shanghai-Hong Kong Stock Connect rappresenta un passo avanti molto significativo nell'apertura dei mercati dei capitali della Cina sia per gli investitori nazionali sia per quelli internazionali, nonché una pietra miliare nell'internazionalizzazione dello yuan". La moneta nazionale cinese era fino a oggi limitata negli scambi alle Borse nazionali: l'unione con il maggior hub finanziario al mondo le consentirà invece di guardare oltre i propri confini e investire nei mercati stranieri.

Hong Kong è da tempo la seconda piazza per importanza in Asia dopo quella di Tokyo; dal canto suo, negli ultimi anni Shanghai è riuscita a ritagliarsi un ruolo sempre più rilevante anche grazie al mercato dei futures. Secondo i dati attuali, il gemellaggio creerà un giro d'affari in grado di scavalcare per capitalizzazione la Borsa nipponica, terza al mondo e prima in Asia con 4.543,17 miliardi di dollari.

I dati sono forniti dalla Federazione mondiale delle Borse, che ogni anno calcola il volume di transazioni mondiali. Nel 2013 la Federazione ha piazzato per capitalizzazione di mercato la Hong Kong Stock Exchange (SEHK) al sesto posto con 3.100,78 miliardi di dollari. Shanghai, ancora non aperta agli investitori stranieri, ne vale 2.296,99. I dati indicano che da lunedì 17 ci saranno operazioni transfrontaliere per un importo fino a 3,8 miliardi di dollari ogni giorno.

Se il progetto dovesse avere successo il piano prevede un ulteriore allargamento con l'inclusione, in un secondo tempo, anche della borsa di Shenzhen. Lo ha rivelato un funzionario governativo cinese, che ha definito l'obiettivo "raggiungibile entro il 2015".  Le tre piazze riunite potrebbero raggiungere una capitalizzazione di circa 7mila miliardi di dollari.