Gli studenti di Occupy in viaggio "di protesta politica" a Pechino
di Paul Wang
I giovani vogliono incontrare il premier Li Keqiang e membri dell'Assemblea nazionale del popolo, responsabili della decisione di ridurre la libertà di voto ad Hong Kong. Timori per un intervento della polizia per smantellare barricate e sit-in. Liberati 31 giovani, arrestati lo scorso ottobre.

Hong Kong (AsiaNews) - Tre leader della Federazione degli studenti, si recheranno domani a Pechino per esprimere una protesta contro le regole restrittive sulla democrazia attuate dal governo centrale.

Da oltre un mese e mezzo studenti e attivisti occupano alcune zone del centro per domandare piena democrazia nel territorio, dopo la decisione di Pechino di permettere il suffragio universale nella scelta del capo dell'esecutivo, ma mantenendo il controllo sui candidati.

Il segretario generale della Federazione, Alex Chow, ha dichiarato che il viaggio è una "protesta politica". Egli e altri due rappresentanti sperano di poter incontrare il premier cinese Li Keqiang e altri membri dell'Assemblea nazionale del popolo.

"Il governo centrale - ha detto Chow - ha distrutto [il principio] 'una nazione, due sistemi'... [Questo viaggio] vuole simboleggiare che la gente di Hong Kong non ha paura delle manipolazioni di Pechino".

Al momento non si è sicuri nemmeno se i tre potranno entrare in Cina. Per questo mese  e mezzo, Pechino ha censurato tutte le informazioni sul movimento di Occupy ed ha arrestato decine di attivisti e democratici cinesi che volevano recarsi a offrire solidarietà agli studenti, o che esprimevano apprezzamento su internet per il loro operato.

Il viaggio potrebbe essere pure cancellato, se la polizia questa notte smantella i presidi degli studenti ad Admiralty e a Mong Kok.

Un gruppo di autisti di camion ha infatti ottenuto un ordine dell'Alta corte di far liberare le strade che non permettono la libera circolazione dei veicoli. La polizia sembra attendere il momento più opportuno.

Dopo quasi sette settimane di occupazione, i giovani si ritrovano davanti alla chiusura del governo, che non vuole discutere le regole di Pechino. Tempo fa gruppi mafiosi (forse al soldo della Cina) hanno picchiato alcuni giovani esigendo lo smantellamento dell'occupazione. Ma via via che il tempo passa, in molti strati della popolazione cresce lo scontento per le strade bloccate e per la non frequenza a scuola dei figli.

Intanto, 31 attivisti di Occupy, arrestati lo scorso 15 ottobre durante uno scontro con la polizia, sono stati liberati. Essi si sono rifiutati di andare ogni giorno alla stazione di polizia come richiesto dalle autorità.