Cina, partono gli arresti contro chi sostiene Occupy Central
Il governo ha fermato lo scorso mese quasi un centinaio di attivisti e cittadini che avevano espresso sostegno alla lotta democratica di Hong Kong. Ora iniziano i processi formali: le accuse sono "aver creato disturbo" o "aver incitato alla sovversione del potere statale". I "colpevoli" rischiano fino a cinque anni di galera.

Pechino (AsiaNews) - Le autorità della provincia meridionale del Guangdong hanno spiccato un mandato di arresto formale contro Wang Mo, attivista di Guangzhou, arrestato nel corso di uno dei raid ordinati dal governo per fermare la solidarietà nei confronti della lotta democratica di Hong Kong. Fermato dalla polizia lo scorso 3 ottobre, Wang è ora accusato di "aver incitato alla sovversione del potere statale" ed è stato messo in stato di arresto. La famiglia ha ricevuto la notifica lo scorso 17 novembre.

I poliziotti hanno emesso accuse simili anche nei confronti di Su Changlan e Sun Feng: entrambi sono stati fermati nel corso delle retate ordinate dal governo centrale. Se giudicati colpevoli, i tre rischiano fino a cinque anni di carcere. La pena può essere raddoppiata, se i giudici dovessero ritenerli "ispiratori" di crimini simili da parte di altri attivisti.

L'art. 105 del Codice penale cinese è al momento l'arma più usata dal governo per fermare la libertà di pensiero. Sulla base di questo articolo sono stati condannati a lunghe pene detentive il Premio Nobel per la pace Liu Xiaobo e i dissidenti Liu Xianbin, Chen Wei e Chen Xi.