Proteste nelle università per l'assoluzione di Mubarak
Manifestazioni, cartelli e slogan nelle università di Alessandria, Minya, Ain Sham. Due persone sono state uccise; nove ferite; 85 arrestate.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Non si calma la protesta nelle università egiziane dopo la notizia dell'assoluzione dell'ex presidente Mubarak dall'accusa di aver contribuito all'uccisione di molti dimostranti durante le rivolte della primavera araba che avevano portato alla sua caduta.

Nelle università di Alessandria, Minya e Ain Shams, esibendo foto dei "martiri", di coloro che erano stati uccisi dall'esercito, gli studenti hanno chiesto giustizia e gridato "Abbasso Mubarak!".

Il 29 novembre la Corte criminale del Cairo ha prosciolto l'ex rais, il suo ex ministro degli interni Habib al-Adly e sei aiutanti da tutte le accuse legate all'uccisione dei dimostranti durante la rivoluzione del gennaio 2011. Fino alla caduta del rais, nel febbraio 2011, almeno 800 persone sono state uccise.

In un primo processo, nel giugno 2012, Mubarak e gli altri erano stati condannati all'ergastolo.

In serata, dopo la sentenza, almeno 2mila  giovani hanno manifestato vicino alla storica  piazza Tahrir, sfidando l'ordine del governo che proibisce dimostrazioni non autorizzate. Il personale di sicurezza ha disperso la manifestazione usando gas lacrimogeni. Due persone sono state uccise, nove ferite  e almeno 85 dimostranti sono stati arrestati, fra cui anche quattro giornalisti. I dimostranti facevano parte di gruppi liberali laici e islamisti.  Entrambi affermano che con la salita al potere del generale Abdel-Fattah al-Sisi, gli spazi di libertà nella società egiziana si sono ridotti ancora di più che ai tempi di Mubarak.

La maggioranza della popolazione appoggia però al-Sisi perché sta garantendo ordine e sicurezza, permettendo una ripresa dell'economia, e sta combattendo il terrorismo islamico nella penisola del Sinai.