Hong Kong, arrestati e poi rilasciati 247 dimostranti di Occupy: "Continuiamo a lottare"
di Victoria Ma
Dopo una notte di carcere, liberati anche i deputati democratici e il Segretario generale della Federazione degli studenti, che rifiutano di pagare la cauzione ed escono "senza condizioni". Rimane soltanto un drappello a Causeway Bay: "Non possono spegnere il fuoco per la democrazia".

Hong Kong (AsiaNews) - La polizia di Hong Kong ha arrestato 247 manifestanti durante le fasi finali dello sgombero della zona occupata di Admiralty, avvenuto ieri 11 dicembre. Tutti gli arrestati sono stati liberati questa mattina. Alcuni - fra cui i 15 deputati democratici e Alex Chow, Segretario generale della Federazione degli studenti del Territorio - si sono rifiutati di pagare la cauzione ma sono stati rilasciati lo stesso, in un secondo momento e in maniera incondizionata. La polizia ha comunque chiarito che si riserva il diritto di portarli tutti in tribunale.

Secondo Alan Leong, esponente del Civic Party, "l'arresto dei 15 deputati, avvenuto durante un sit-in pacifico e non violento, ha fatto la storia di Hong Kong". Oltre a lui, fra i fermati vi erano anche diversi attivisti cattolici fra cui il fondatore del Partito democratico, Martin Lee. Alex Chow, leader studentesco, ha invitato la popolazione a boicottare il secondo round di colloqui sulla riforma elettorale e a lanciare altre azioni di "non cooperazione".

Nell'area occupata di Admiralty rimangono i cartelli e le opere d'arte create dai dimostranti , anche se le barricate sono state rimosse e il traffico è ripreso. Il "Muro di Lennon", dove i cittadini hanno nel tempo espresso in maniera libera - con frasi o disegni - i propri pensieri sulla democrazia, è stato ripulito. Le varie aggiunte sul muro sono state messe da parte, e più avanti verranno forse esposte.

Benny Tai, uno degli organizzatori del Movimento Occupy Central, ha lodato l'attitudine pacifica e non violenta dimostrata ieri dai manifestanti in attesa di essere arrestati. Tai ha ricordato che se il governo non dovesse rispondere in maniera positiva alla domanda per una vera democrazia, è "possibile" che possa iniziare un altro ciclo di proteste.

In ogni caso, dopo 75 giorni, l'occupazione delle strade è ora finita. Joshua Wong, leader del gruppo studentesco Scholarism, ha dichiarato che "non ha alcun piano" per una nuova ondata di disobbedienza civile, ma comunque continuerà a chiedere un dialogo con il governo sulla questione democratica.

Per questo riguarda lo sgombero di Causeway Bay, ultima zona occupata e nota per essere un'area turistica e commerciale, la polizia dovrebbe intervenire la settimana prossima. Comunque, gli ultimi irriducibili della protesta si sono spostati qui: "Sgombrare le zone occupate - dicono - non può spegnere il fuoco della democrazia". E un manifestante, che viene dalla Cina continentale, aggiunge: "Spero che un giorno questo tipo di lotta per la democrazia possa scoppiare anche nel mio Paese".