Hong Kong, via le ultime barricate. Cattolici: Continueremo a lottare per la democrazia
di Victoria Ma
Questa mattina gli agenti hanno sgomberato Causeway Bay, ultimo "fortino" dei manifestanti di Occupy. Dopo 79 giorni, finiscono le dimostrazioni pubbliche per la democrazia e il suffragio universale. Ieri p. Mella PIME ha celebrato la messa nell'area: "Non siate tristi o arrabbiati. Mantenete la speranza, come Giovanni Battista che ha preparato la strada per Cristo".

Hong Kong (AsiaNews) - La polizia ha liberato questa mattina l'ultima zona occupata dai manifestanti di Occupy Central. Il distretto commerciale e finanziario di Causeway Bay è stato "ripulito" dopo 79 giorni: dal 28 settembre, infatti, la zona era costellata da barricate che impedivano il traffico. Gli agenti di Hong Kong hanno arrestato 10 persone, che si erano rifiutate di abbandonare l'area prima della scadenza dell'ultimatum delle autorità. Fra loro anche il deputato cattolico Kenneth Chan Ka-lok (del Civic Party), un dimostrante di Pechino e un anziano di 90 anni.

Prima dell'azione della polizia, Chan ha spiegato alla stampa che ha condiviso l'occupazione di Causeway Bay con gli altri "per alcune settimane" e che quindi si sente "responsabile anche per loro": di conseguenza, ha voluto accompagnarli fino allo sgombero e agli arresti. Alcuni fra i presenti hanno urlato "Torneremo" e hanno chiesto di nuovo le dimissioni del Capo dell'Esecutivo, CY Leung.

Nonostante la scadenza dell'ultimatum, ieri notte migliaia di persone e di turisti dalla Cina continentale hanno voluto visitare l'area di Causeway Bay. Molti hanno fotografato la zona, addobbata di lavori artistici e cartelli, fatti per il movimento di Occupy Central. I dimostranti hanno usato l'ultima notte per un forum in cui "parlare liberamente di democrazia".

Ieri, domenica 14 dicembre, i cattolici della zona hanno celebrato una messa nell'area: è stata la prima a essere celebrata a Causeway Bay, ma l'ultima delle funzioni nei siti occupati. Dal 28 settembre, data di inizio delle barricate, ogni domenica è stata celebrata una messa ad Admiralty prima e a Mongkok dopo. Entrambe le aree sono state sgombrate nei giorni scorsi dalle autorità.

La messa di ieri è stata presieduta da p. Franco Mella, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Parlando con AsiaNews, il sacerdote ha sottolineato che non ritiene gli sgomberi "un fallimento per il movimento Occupy Central. Al contrario, io vedo Dio fra gli occupanti. Ecco perché abbiamo portato il Signore nelle zone di protesta". Ai fedeli presenti, p. Mella ha chiesto di non essere irati o delusi: "Dobbiamo ancora avere speranza, come Giovanni Battista che ha preparato la strada per Gesù Cristo".

Oltre 120 persone si sono riunite per l'Eucarestia, e alcune di loro hanno condiviso la propria esperienza relativa al movimento di protesta. Chung, che era stato arrestato l'11 dicembre durante lo sgombero di Admiralty, dice: "Quel giorno mi sono sentito triste e senza più alcun potere. Abbiamo usato messi pacifici per combattere ma siamo stati oppressi. Combattiamo per il diritto di nominare il nostro Capo dell'Esecutivo, ma non abbiamo potuto fare nulla. Come cattolico posso soltanto pregare per l'aiuto dello Spirito Santo. Sono stato arrestato alle 7 di sera e rilasciato alle 5 del mattino successivo su cauzione. Ringrazio Dio per avermi tenuto in salute. Lui è con noi".

Un altro fedele, che ha trascorso buona parte delle manifestazioni a Mongkok, dice: "Insieme con i protestanti abbiamo organizzato incontri di preghiera, adorazioni e messe nella cappella temporanea di San Francesco, eretta nella zona occupata. Anche se la struttura è stata demolita, lo spirito di solidarietà e democrazia rimane nei nostri cuori. In questo modo abbiamo testimoniato e glorificato Gesù".

Un giovane cattolico dice: "Ringrazio Dio per averci dato la coscienza di discernere fra il male e il bene. Dobbiamo alzarci in piedi e salvaguardare la libertà del nostro Paese". Un insegnante, sempre cattolico, aggiunge: "Chiediamo vere elezioni e vera democrazia in Hong Kong con un cuore solo. Ora capisco come pace e non violenza possano essere mezzi per lottare a favore di valori fondamentali come giustizia e democrazia".

Uno dei dimostranti ha spiegato alla stampa che gli occupanti "pur provenienti da diversi percorsi di vita hanno condiviso lo stesso ideale per Hong Kong, lavorando insieme e in armonia per più di 70 giorni. Abbiamo tutti capito l'importanza di questa esperienza e porteremo avanti il movimento, anche se le zone sono state sgombrate".