Gaza, raid dell’aviazione israeliana in risposta al lancio di un razzo dalla Striscia
Questa mattina l’aviazione ha lanciato un raid aereo, il primo dalla tregua siglata fra Israele e Hamas nell’agosto scorso. Non si registrano danni, né feriti. Portavoce militare: colpita una “postazione logistica del gruppo terrorista Hamas”. Che non ha rivendicato il lancio del razzo di ieri.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina l'aviazione israeliana ha lanciato un raid aereo a Gaza, la prima azione militare nella Striscia dalla dichiarazione della tregua nell'agosto scorso che ha messo fine a 50 giorni di conflitto sanguinario. L'attacco di queste ore è una risposta al lancio, avvenuto ieri pomeriggio, di un razzo dall'enclave palestinese; fonti dell'esercito israeliano spiegano che l'obiettivo dell'attacco di oggi è una postazione di Hamas. 

Alcuni abitanti dell'area di Khan Yunis, a Gaza, affermano di aver udito due forti esplosioni. Per il portavoce del ministero della Sanità della Striscia non vi sarebbero feriti nel raid aereo. L'esercito israeliano conferma l'operazione militare, che "ha colpito una postazione logistica del gruppo terrorista Hamas". 

La tregua dell'agosto scorso ha messo fine a sette settimane di combattimenti che hanno causato la morte di oltre 2.200 persone, la maggior parte delle quali palestinesi. Il 26 agosto Hamas e Israele, con la mediazione dell'Egitto, hanno raggiunto una fragile tregua. 

Il portavoce militare israeliano Peter Lerner riferisce che "l'organizzazione terrorista Hamas è responsabile e colpevole dell'attacco contro Israele"; ieri un razzo è esploso in un campo a Eshklon, nel sud di Israele, senza provocare danni né feriti. Tuttavia, il gruppo combattente palestinese - che domina di fatto nella Striscia - non ha rivendicato la paternità del lancio di ieri, il terzo in quattro mesi, dalla fine dei combattenti. 

Sempre ieri quattro manifestanti palestinesi sono stati colpiti alle gambe da proiettili esplosi dalle truppe israeliani, per aver ignorato l'ordine di allontanarsi dalle recinzioni che delimitano il confine fra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico.