Filippine, la carità "non è fine a se stessa, ma aiuta lo sviluppo di tutti"
Un'organizzazione cattolica impegnata nel sostegno alle famiglie colpite dal tifone Yolanda chiede ai suoi beneficiari di donare, una volta trovato un lavoro, una parte del guadagno per altri bisognosi. È "il vero senso dell'aiuto. Non un atto singolo ma una catena a lungo termine".

Tanauan (AsiaNews/Cbcp) - Dare assistenza ai bisognosi non è un atto singolo e fine a se stesso: esso va compiuto tenendo sempre a mente gli effetti a lungo termine. Ecco il fulcro della missione di un'organizzazione caritativa delle Filippine, impegnata in questi giorni in programmi di sostegno nelle aree povere delle zone devastate dai tifoni Yolanda e Ruby.

La Corporal Works of Mercy Foundation, Inc (Cwmfi) è diretta da p. Abe Palana Jcd, parroco della chiesa dedicata all'Assunzione di Nostra Signora a Tanauan, nella zona di Leyte. Il gruppo offre corsi per migliorare le conoscenze tecniche e pratiche dei disoccupati e sostiene la scolarizzazione dei giovani di Tanauan e Tolosa, entrambe cittadine impegnate a tornare alla normalità dopo le due catastrofi naturali.

Ma al contrario di tante altre fondazioni, che chiedono in maniera costante fondi ai benefattori per evitare di rimanere senza denaro, questo gruppo si impegna per fare sì che i propri beneficiari diventino a loro volta patroni dell'organizzazione, una volta trovato un lavoro.

Vicki Palana-Rollins, fra i maggiori sostenitori della Fondazione, spiega che gli studenti che si sono formati grazie al loro sostegno sono tenuti a rendere il cinque per cento del proprio salario annuo una volta trovato un lavoro. In questo modo, spiega, "insegniamo il vero senso di aiutare una persona. Quando diamo una mano a qualcuno non vogliamo dover tornare, ma piuttosto cerchiamo un'altra famiglia in difficoltà".