Sri Lanka, il governo riabilita l'ex generale Sarath Fonseka
di Melani Manel Perera
Restituiti i gradi e diritti civili, inclusa la possibilità di candidarsi, al militare esautorato dall'ex presidente Rajapaksa. Dopo aver ricevuto l'amnistia, l'ex capo dell'esercito ha detto: "Il leader più crudele di questo Paese ha cercato di sradicarmi dalla storia. Sono pronto a lavorare per lo Sri Lanka e per il suo popolo".

Colombo (AsiaNews) - Il nuovo governo dello Sri Lanka ha riabilitato l'ex capo dell'esercito, il gen. Sarath Fonseka, conferendogli ieri l'amnistia piena da tutte le accuse che gli erano state mosse dal precedente regime di Mahinda Rajapaksa. Agendo sotto l'art. 34 della Costituzione, il neo presidente Maithripala Sirisena ha restituito a Fonseka i suoi gradi militari e i suoi diritti civili, incluso il diritto di voto e di candidarsi alle elezioni.

Poco dopo l'annuncio dell'amnistia, il generale ha tenuto una conferenza stampa: "È vero che, alla fine, la verità vince. Il leader più crudele di questo Paese ha cercato di sradicarmi dalla storia. Ma il popolo è sempre stato con me. Nel 2010 ho detto addio alla mia divisa per salvare il sud del Paese dal terrorismo di Stato, così come [da capo dell'esercito] avevo salvato il nord del Paese dai terroristi".

"Ora - ha aggiunto - mi è stato restituito tutto quello di cui il leader più crudele mi aveva privato con la forza e ingiustamente. Sono felice, pieno di gioia e di forza, pronto a lavorare per questo Paese e per il suo popolo".

Insieme all'ex presidente Mahinda Rajapaksa, il gen. Sarath Fonseka ha portato lo Sri Lanka a vincere contro i ribelli delle Liberation Tigers of Tamil Eeelam (Ltte, Tigri Tamil), mettendo fine alla lunga guerra civile nel 2009. Per Rajapaksa, egli è "il migliore comandante dell'esercito di tutto il mondo".

Pochi mesi dopo, la rottura. Nel 2010 Fonseka lascia la sua carica e decide di candidarsi alle presidenziali contro Rajapaksa, che tuttavia tra accuse di brogli vince. Due settimane dopo il voto (26 gennaio), l'esecutivo arresta l'ex generale per "irregolarità" commesse durante il conflitto. Nel 2012 viene liberato.