Molucche, piano terrorista per accendere odio interreligioso
di Mathias Hariyadi
L'attentato a un posto di blocco della polizia a Semar svela legami con le violenze ad Ambon nel 2000. Leader religiosi cristiani e musulmani chiedono sicurezza alle autorità.

Jakarta (AsiaNews) – Un gruppo di terroristi cerca di minare la convivenza pacifica di musulmani e cristiani nelle Molucche, raggiunta con l'accordo di Malino nel 2002. È una delle prime ipotesi della polizia locale dopo le prime indagini sull'attacco che il 15 maggio scorso ha ucciso 5 poliziotti e un civile nel villaggio di Loki, Semar, l'isola più grande di questo arcipelago indonesiano.

Ieri la polizia ha rivelato che dagli esami balistici risulta che le armi utilizzate nell'attentato di domenica sono le stesse sottratte da un deposito della polizia durante le violenze ad Ambon del 2000. Secondo Endro Prasetyo, portavoce della polizia provinciale delle Molucche, durante le violenze tra cristiani e musulmani del giugno 2000 ad Ambon vennero rubate dai depositi circa 800 armi da fuoco di vario tipo. Lo scontro etnico-religioso nelle Molucche è scoppiato nel 1999 e ha causato almeno 5 mila morti e oltre mezzo milione di profughi dentro e fuori la provincia. Nel 2002 le due parti hanno firmato un accordo di pace a Malino. Ma le ostilità continuano a fasi alterne fino ad oggi.

Intanto proseguono a Semar le indagini sull'assassinio dei poliziotti. Ieri le forze dell'ordine hanno fermato Dahlan, alias Asep, confiscandogli 10 mila proiettili. L'uomo è sospettato di far parte del commando (8 o 9 persone), che domenica scorsa ha sparato contro gli uomini di un'unità della Brigata mobile uccidendo anche in civile. La polizia di Ambon ha fermato anche 3 importanti testimoni: Libit, Anggato e Rinto, i quali hanno portato in motoscafo gli assalitori sul luogo dell'attentato.

Secondo gli investigatori gli uomini del commando sono gli stessi che negli ultimi mesi conducono una campagna di terrore ad Ambon e dintorni. Con probabilità è opera loro anche la sparatoria avvenuta il 14 febbraio scorso da un motoscafo contro un bar nel villaggio di Hative Besar, sottodistretto di Baguala, Ambon. "Stiamo ancora investigando sui nessi tra i due episodi" ha detto Dai Bachtiar, capo generale della polizia.

Da una prima analisi, comincia a rafforzarsi l'ipotesi che l'attacco di domenica rientri in un piano mirante a deteriorare la situazione di pace raggiunta ad Ambon e nelle Molucche dopo il trattato di Malino, con cui si è messo fine ai violenti scontri interreligiosi nella zona tra cristiani e musulmani.

Bachtiar spiega che il modo di operare di questo gruppo è semplice: "Nei loro piani è previsto prima un agguato a un posto di blocco della polizia, poi la dispersione in giro senza meta precisa con l'intento di creare panico tra la gente e facendo credere che la situazione è di insicurezza e percolo".

All'inizio di questa settimana leader religiosi cristiani e musulmani locali avevano chiesto alle forze di sicurezza di alzare il livello d'allerta perché alcuni "estremisti" erano intenzionati ad accendere la miccia dell'odio interreligioso tra le 2 comunità.