Pyongyang lancia due missili per l'inizio delle esercitazioni Seoul-Washington
Come ogni anno, l'inizio dei "war games" fra l'esercito americano e quello sudcoreano fa innervosire il regime guidato da Kim Jong-un. Nessun danno reale, ma il ministro della Difesa di Seoul avverte: "Basta provocazioni o vi faremo tornare sui vostri passi".

Seoul (AsiaNews) - La Corea del Nord ha sparato questa mattina due missili a corto raggio che, dalla città occidentale di Nampo, sono caduti nel mare che costeggia a oriente la penisola. La provocazione di Pyongyang è la tradizionale risposta all'apertura delle esercitazioni militari congiunte fra gli eserciti della Corea del Sud e degli Stati Uniti.

Questi "war-games" si svolgono ogni anno e prevedono la partecipazione di decine di migliaia di soldati,: secondo il regime guidato da Kim Jong-un essi sono "un modo per prepararsi alla guerra"; per Seoul e Washington sono invece "puramente difensivi". La prima fase - "Key Resolve" - dura 12 giorni ed è quasi tutta relativa al cyber terrorismo; la seconda - "Foal Eagle" - dura otto settimane e coinvolge i settori tradizionali dell'esercito.

Il Capo di Stato maggiore della Difesa sudcoreana ha chiarito in un comunicato che i missili lanciati questa mattina sono con ogni probabilità Scud Cs o Scud Ds. I militari di Seoul, recita il testo, "rimangono vigili in caso di nuovi lanci". Il ministro della Difesa Kim Min-seok ha dichiarato: "Se il Nord intraprende azioni che vogliono provocare, noi reagiremo con fermezza e forza, in modo da farli tornare sui loro passi".

Quello di stamattina è il terzo lancio di missili da parte della Corea del Nord nel 2015. In febbraio il regime ha sparato sempre verso il mare orientale cinque missili a corto raggio; due giorni prima, lo stesso dittatore Kim Jong-un ha ordinato di sparare dei missili subacquei che tuttavia non hanno colpito bersagli.