La polizia birmana carica gli studenti in marcia verso Yangon, arresti e feriti fra i giovani
di Francis Khoo Thwe
Centinaia di agenti hanno caricato i manifestanti, fermato anche il leader studentesco Min Thwe Thit. In un primo momento le autorità avevano concesso il nulla osta alla marcia, poi l’intervento della polizia. Fonti di AsiaNews: decine di arresti, almeno 30 feriti. Al termine del raid i poliziotti cantavano “Vittoria, Vittoria”.

Yangon (AsiaNews) - Centinaia di agenti in tenuta anti-sommossa hanno caricato gli studenti birmani che, da giorni, erano circondati da forze di polizia nella cittadina centrale di Letpadan, circa 140 km a nord di Yangon. I giovani stavano marciando in direzione della capitale commerciale del Myanmar per unirsi ai movimenti in piazza che protestano contro la riforma dell'istruzione, quando sono stati fermati dalle autorità che hanno bloccato il loro percorso. Fonti di AsiaNews nella zona riferiscono che "in un primo momento le autorità avevano concesso agli studenti il via libera per riprendere la marcia verso Yangon", poi quando i giovani "hanno cercato di rimuovere barriere e protezioni" la polizia "è intervenuta e ha caricato". Le forze dell'ordine avrebbero compiuto "decine di arresti" e "diverse persone, almeno 30, sono rimaste ferite" nell'assalto portato dagli agenti, che hanno usato bastoni e altri oggetti contundenti contro civili inermi. 

Testimoni locali affermano che fra le persone fermate vi sarebbe anche il leader studentesco Min Thwe Thit, malmenato e portato via a forza. Altri aggiungono che compiuto l'assalto, la polizia ha "celebrato l'azione" con "canti di gioia e slogan", fra cui "Vittoria, Vittoria!". Molti i giovani prelevati e caricati a forza a bordo di camion. Nell'assalto sono rimasti coinvolti anche monaci buddisti in marcia con gli studenti. Un video (clicca qui per vederlo) diffuso dal sito dissidente Democratic Voice of Burma (Dvb) conferma l'uso della forza da parte delle autorità. 

La scorsa settimana i rappresentanti degli studenti hanno accusato il governo di violare l'accordo - raggiunto di recente - sulla bozza di riforma. Il compromesso nei colloqui a quattro - governo, parlamentari, leader studenteschi e National Network for Educational Reform (Nner) - è stato raggiunto il 14 febbraio dopo giorni di tensioni e rotture. Esso accoglie molte delle richieste dei giovani, fra cui la gestione indipendente di istituti e accademie in merito alle politiche educative e la formazione di sindacati liberi di studenti e insegnanti. Tuttavia, l'esecutivo avrebbe sconfessato la nuova bozza, definendola sono una "proposta", e continuando a lavorare sulla vecchia Legge di riforma, invisa agli studenti.

Un tempo il sistema educativo del Myanmar era considerato fra i migliori di tutta l'Asia; tuttavia, decenni di dittatura militare e lo stretto controllo su licei e università hanno determinato una involuzione che pesa ancora oggi sulla qualità e sulla libertà dell'insegnamento. E la minaccia, lanciata dagli studenti, di estendere a tutta la nazione le proteste non può che allarmare le autorità birmane: sono stati proprio gli studenti, nel 1988, a promuovere le prime proteste pro democrazia, represse poi nel sangue dall'esercito.