Pechino, condannata a sette anni la giornalista Gao Yu: difendeva i diritti umani
La donna è famosissima, nel Paese e nella comunità internazionale, per le sue acute critiche al sistema politico e ai leader cinesi. Condannata per “aver divulgato segreti di Stato”, presenterà appello. Il fratello: “Dopo un anno di detenzione stento a riconoscerla. Oggi ha 71 anni, come può affrontarne sette in galera?”. Nelle carceri cinesi vi sono 44 giornalisti.

Pechino (AsiaNews) – La Corte intermedia del Popolo n°3 di Pechino ha condannato a sette anni di reclusione la famosissima giornalista Gao Yu, 71 anni, con l’accusa di “aver divulgato segreti di Stato”. Nella sentenza si legge che la reporter avrebbe “fornito in maniera illegale a persone non cinesi dei segreti nazionali”. Per un anno dopo il rilascio, hanno aggiunto i giudici, la donna non potrà godere dei propri diritti politici. La comunità internazionale e la società civile cinese hanno reagito con sdegno alla condanna, definita “una vendetta” per le numerose critiche mosse dalla donna ai vertici politici nazionali.

La prima udienza contro Gao si è svolta nel novembre 2014 sempre nella capitale. Il suo avvocato Mo Shaoping ha respinto le accuse – una formula molto vaga, usata per mettere a tacere giornalisti e dissidenti – ma non ha potuto impedire il fermo giudiziario della sua assistita. L’arresto è avvenuto invece il 24 aprile 2014, senza la convalida del tribunale. Il fratello, che ha assistito al processo odierno, l’ha trovata “molto dimagrita e ingrigita, al punto che mi è stato difficile riconoscerla”.

Al centro dell’accusa ci sarebbe il “Documento n° 9”, un testo redatto dal Partito comunista che ordina ai propri dirigenti di “contrastare sette influenze negative per la società”, di cui Gao Yu ha scritto nel marzo 2014. Fra le influenze “sovversive” vi sono anche il concetto di democrazia costituzionale occidentale e i valori universali, come la libertà di parola e di espressione. Il documento è stato reso pubblico mesi dopo dai canali ufficiali del Partito. Esso è importante perché mostra che la politica di Xi Jinping sta tradendo le promesse di riforme politiche che egli aveva fatto all'inizio del suo mandato, deviando verso un cammino più dittatoriale e maoista.

Secondo il fratello della giornalista, questa sentenza “di fatto le chiude la bocca per sempre. Quando uscirà di galera avrà quasi ottant’anni, cosa potrà fare? E tra l’altro, visto come la sua salute si è deteriorata dopo solo un anno di galera, non sono sicuro che potrà affrontarne sette”. La condanna della Gao porta a 44 i giornalisti arrestati e tuttora in prigione per ordine del governo. Secondo i dati di Reporter senza Frontiere, la Cina è il Paese con il maggior numero di giornalisti in galera in tutto il mondo.