Papa: ebrei e cristiani hanno la responsabilità di mantenere vivo il senso religioso degli uomini e della società di oggi
Condoglianze di Francesco per la scomparsa di Elio Toaff, il Rabbino capo di Roma che accolse Giovanni Paolo II nella storica visita al Tempio Maggiore. “Preoccupano attualmente in Europa le tendenze antisemite e alcuni atti di odio e di violenza. Ogni cristiano non può che essere fermo nel deplorare ogni forma di antisemitismo”. La memoria della Shoah “serva da monito alla presente e alle future generazioni. Vanno altresì condannate dappertutto le manifestazioni di odio e di violenza contro i cristiani e contro i fedeli di altre religioni”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – In una società “sempre più segnata dal secolarismo e minacciata dall’ateismo”, ebrei e cristiani “hanno il dono e la responsabilità di contribuire a mantenere vivo il senso religioso degli uomini di oggi e della nostra società, testimoniando la santità di Dio e quella della vita umana: Dio è santo, e santa e inviolabile è la vita da lui donata”. L’incontro di oggi con una delegazione della Conference of European Rabbis ha dato occasione al Papa per sottolineare i “progressi” nel dialogo tra cattolici ed ebrei, “l’amicizia che, nel frattempo, è andata crescendo tra di noi”, per ribadire la deplorazione contro “ogni forma di antisemitismo” e condannare “le manifestazioni di odio e di violenza contro i cristiani e contro i fedeli di altre religioni”.

Rispondendo al saluto del presidente della Conferenza, rabbino Pinchas Goldschmidt, ringraziato per la prima visita che tale organizzazione compie a un papa, Francesco ha innanzi tutto espresso le sue condoglianze per la scomparsa, ieri sera, del rabbino Elio Toaff, già Rabbino capo di Roma. “Sono vicino con la preghiera – ha detto - al Rabbino capo Riccardo di Segni – che avrebbe dovuto essere qui con noi – e all’intera comunità ebraica di Roma, nel ricordo riconoscente di quest’uomo di pace e di dialogo, che accolse il papa Giovanni Paolo II nella storica visita al Tempio Maggiore” (nella foto).

“Oggi, in Europa, è quanto mai importante dare rilievo alla dimensione spirituale e religiosa della vita umana. In una società sempre più segnata dal secolarismo e minacciata dall’ateismo, si corre il rischio di vivere come se Dio non esistesse. L’uomo è spesso tentato di mettersi al posto di Dio, di considerarsi il criterio di tutto, di pensare di poter controllare ogni cosa, di sentirsi autorizzato ad usare tutto ciò che lo circonda secondo il proprio arbitrio. È tanto importante, invece, ricordarsi che la nostra vita è dono di Dio, e che a Dio dobbiamo affidarci, in Lui confidare, a Lui rivolgerci sempre. Ebrei e cristiani hanno il dono e la responsabilità di contribuire a mantenere vivo il senso religioso degli uomini di oggi e della nostra società, testimoniando la santità di Dio e quella della vita umana: Dio è santo, e santa e inviolabile è la vita da lui donata”.

“Preoccupano attualmente in Europa le tendenze antisemite e alcuni atti di odio e di violenza. Ogni cristiano non può che essere fermo nel deplorare ogni forma di antisemitismo, manifestando al popolo ebraico la propria solidarietà (cfr Nostra aetate, 4). È stato commemorato recentemente il 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, che ha visto il consumarsi della grande tragedia della Shoah. La memoria di quanto accaduto, nel cuore dell’Europa, serva da monito alla presente e alle future generazioni. Vanno altresì condannate dappertutto le manifestazioni di odio e di violenza contro i cristiani e contro i fedeli di altre religioni”.