Vientiane, il governo minaccia gli attivisti: All'Asean, non parlate dei diritti umani
La minaccia è rivolta all’Asean People Forum che si tiene in questi giorni in Malaysia. Membri delle organizzazioni non governative laotiane intimoriti e restii a partecipare. Ancora silenzio sul caso Sombath, attivista scomparso due anni fa.

Vientiane (AsiaNews/Agenzie) – Le organizzazioni delle società civili (Osc) del Paese non devono sollevare questioni sui diritti umani durante il summit dell’ Asean (Association of Southeast Asian Nations) che si tiene in Malaysia in questi giorni (21-24 aprile). Il divieto è stato imposto dal governo di Vientiane, che minaccia le organizzazioni partecipanti al forum. Il summit è organizzato dall’Asean People Forum (Apf) e ha lo scopo di fornire alla società civile un organo per chiedere più diritti umani ai leader dei Paesi dell’Asean.

Un funzionario delle Osc laotiane  (che vuole mantenere l’anonimato) afferma a Radio Free Asia: “Le Osc parleranno principalmente dei ruoli dei sessi nella società ma non di altri problemi come i diritti alla terra, l’impatto ambientale delle dighe idroelettriche e le sparizioni forzate”. Questo perché i membri delle organizzazioni “temono per la propria sicurezza” e non solleveranno le loro preoccupazioni al summit per paura delle sanzioni del governo.

Ben diversa è la versione fornita da Vientiane, secondo cui “il governo non interviene mai né controlla l’operato delle Ocs. Esso cerca solo di facilitare e cooperare con questi gruppi”.

Il funzionario anonimo rivela inoltre che molte delle organizzazioni civili, specialmente quelle che trattano dei problemi dei diritti umani, “non vogliono partecipare al forum” e che il Ministro laotiano degli Affari Esteri ha convinto altre organizzazioni “irrilevanti” a presentarsi al loro posto.

Secondo fonti locali, il mese scorso un delegato in pensione del governo di Vientiane ha fatto pressioni (fallendo) sull’Apf perché cancellasse il nome di Sombath Somphone dalla lista dei problemi dei diritti umani da discutere. Somphone, attivista per i diritti civili e premio Magsayay (il cosiddetto “Nobel per la pace” asiatico) nel 2005, è scomparso il 15 dicembre 2012, prelevato da agenti della polizia laotiana. Da quel giorno il governo si è sempre rifiutato di rilasciare dichiarazioni sul caso.

Nel 2016 il Laos assumerà la presidenza dell’Asean  e ospiterà l’Afp. Jerald Joseph, presidente del forum, auspica che la leadership del Paese dimostri un maggiore impegno verso il progresso dei diritti umani e del caso Sombath in modo da guadagnarsi la fiducia dei membri delle Osc.

“Credo che spetti al governo del Laos aprirsi e rivelare più informazioni su quanto è accaduto a Sombath. In questo modo può far aumentare la fiducia delle persone”, dichiara. “Il governo di Vientiane – aggiunge – deve smetterla di interferire nell’Apf e deve permettere alle Osc di decidere se collaborare con altre organizzazioni non governative dell’Asean e di quali temi discutere”.