Nepal: dopo 18 anni, arrestato l’assassino di un missionario gesuita
di Christopher Sharma
L’omicida di p. Thomas Ganfney si nascondeva in India. L’uomo aveva ucciso il sacerdote per derubarlo. Nel Paese il gesuita aveva fondato il primo centro per i servizi sociali, attraverso il quale aiutava poveri e bisognosi.

Kathmandu (AsiaNews) – Dopo 18 anni di ricerche la polizia del Nepal ha arrestato l’assassino di p. Thomas Ganfney sj, sacerdote gesuita ucciso il 13 dicembre 1997. Le forze dell’ordine hanno preso Gopal Khadka, 43 anni, a Kakarvitta, nell’est del Paese, il 21 aprile scorso. L’uomo tentava di rientrare in Nepal dall’India, dove è rimasto nascosto in questi anni. La comunità cattolica ha salutato con favore la notizia dell’arresto dell’omicida.

Nato in Texas, p. Ganfney aveva fondato il primo centro gesuita per i servizi sociali in Nepal, con il quale si occupava dei più poveri e degli emarginati. Venne trovato morto sul pavimento della sua residenza intorno alle otto del mattino il 13 dicembre 1997. Aveva la gola tagliata, ma non c’erano prove di porte forzate o segni di lotta.

Secondo Hemanta Karki, ufficiale di polizia, Khadka lavorava come domestico nella residenza di p. Gaffney. Saputo che il sacerdote aveva nell’abitazione dei soldi, l’uomo l’ha ucciso, ha rubato del denaro ed è scappato via. Grazie al sistema di confine aperto, è passato con facilità in India, dove ha vissuto fino all’arresto. “Lavoriamo contro ogni tipo di crimine – ha dichiarato Karki – chiunque sia coinvolto verrà arrestato e portato davanti a un giudice”.

P. Bill Robins, ex superiore provinciale dei gesuiti in Nepal, ha dichiarato: “I gesuiti in Nepal hanno una buona immagine e sono rispettati dalla società. Ci sentiamo sicuri, e persino quando il Paese era una monarchia indù non abbiamo mai ricevuto alcuna minaccia. Tuttavia, ci sentiamo più a nostro agio ora che il Nepal è uno Stato laico, perché il secolarismo è la cosa migliore per qualunque democrazia in cui ci sia libertà di culto”.