Chhattisgarh: funzionario governativo vieta ai missionari di essere chiamati “padre”
di Nirmala Carvalho
Nelle scuole da loro amministrate, i sacerdoti del distretto di Mahasamund dovranno essere chiamati “Pracharya”, “signore”. Vescovo di Ranchi ad AsiaNews: “Abuso di potere incostituzionale”.

Mumbai (AsiaNews) – Un gesto “anticostituzionale, un abuso di potere che, ancora una volta, prova quanto sia perseguitata e minacciata una piccola comunità indifesa, che tanto ha contribuito per la costruzione di questa nazione”. Lo dice ad AsiaNews mons. Theodore Mascarenhas, vescovo ausiliare di Ranchi, commentando una disposizione presa nei giorni scorsi da un funzionario del distretto di Mahasamund, nel Chhattisgarh. Il governante ha diffuso una circolare nella quale si proibisce ai missionari cristiani della zona di essere chiamati “padre” dai loro studenti. Al contrario dovranno farsi indicare come “pracharya”, “signore”.

Da mesi nello Stato indiano i missionari cristiani sono presi di mira dai radicali indù, in particolare dai militanti del Vishwa Hindu Parishad (Vhp). Nel distretto di Bastar sono arrivati a bandire le attività cristiane in alcuni villaggi, fino a “convincere” i missionari cattolici a essere chiamati “pracharya” nelle loro scuole.

Tuttavia, la circolare emessa l’11 maggio scorso dal funzionario scolastico del distretto Mahasamund è un fatto ancora più grave, perché ha valore legale. Quello preso in precedenza dal Vhp e dai sacerdoti cattolici di Bastar è invece un accordo informale, raggiunto (dai sacerdoti) per non incappare in problemi peggiori.

Il provvedimento presto dal funzionario scolastico ha però attirato le critiche non solo della comunità cristiana, ma anche dei membri dell’opposizione. Bhupesh Bhagel, a capo del Congress in Chhattisgarh, ha definito il gesto “un chiaro tentativo di radicalizzare il Chhattisgarh”. SN Trivedi, portavoce del partito, ha dichiarato: “È davvero deplorevole che ancora una volta il governo del Bharatiya Janata Party (Bjp) abbia ceduto alle richieste incostituzionali del Vhp”.

Il partito ultranazionalista indù è alla guida del governo centrale dell’India e di molti Stati del Paese, tra cui il Chhattisgarh. Secondo molti analisti, dall’elezione di Narendra Modi a Primo ministro gli attacchi contro le minoranze etnico-religiose sono aumentati.