Proibito ai palestinesi usare gli stessi autobus degli israeliani
Da oggi sono in atto le nuove misure di “sicurezza”. Esse obbligano i palestinesi che lavorano in Israele ad aumentare di oltre due ore il tempo del loro ritorno a casa. Ong accusano le misure di “razzismo” e di “vergogna”.

Gerusalemme (AsiaNews) – Da oggi i palestinesi dei Territori occupati che lavorano in Israele non potranno ritornare a casa sugli stessi autobus degli israeliani, ma dovranno prendere autobus palestinesi. In più, essi dovranno rientrare nei Territori usando lo stesso passaggio utilizzato in uscita.

Il nuovo regolamento è stato deciso dal ministro della Difesa Moshe Ya'alon, e si prefigge di garantire in questo modo la sicurezza dei coloni israeliani che la sera ritornano nelle colonie dei territori occupati.

Le nuove disposizioni e l’obbligo di ritornare dallo stesso passaggio di uscita potrebbe allungare i tempi di ritorno a casa di oltre due ore.

Per adesso, il progetto sarà attuato per tre mesi e sottoposto quindi a verifica. Alcuni gruppi per i diritti umani hanno deciso di appellarsi contro le nuove regole presso l’Alta corte di giustizia.

Il ministero della Difesa teme che i giudici valutino le nuove indicazioni non dal punto di vista della sicurezza, ma da quello della divisione delle etnie, vedendovi un elemento razzista.

Secondo Michael Sfard, consigliere della ong Yesh Din, “questa è una misura vergognosa e razzista che porta Israele a un deterioramento morale fra i più bassi