Bangladesh, estremisti islamici minacciano “giusta morte” a 10 intellettuali e blogger
di Sumon Corraya
La lista delle “prossime vittime” è stata redatta dal gruppo fondamentalista “Al Kaida Ansarullah Bangla Team 13” e inviata ai “colpevoli”. Nel Paese è emergenza sicurezza: già tre critici dell’islam uccisi a colpi di machete. Blogger cattolico: “Non mi sento più al sicuro”.

Dhaka (AsiaNews) – “Se non fossi nato qui sarebbe stato meglio. Se fossi nato e vissuto in una nazione cristiana, mi sentirei molto più al sicuro”. Con queste parole il giovane blogger cattolico Nirob Costa [il nome è di fantasia per motivi di sicurezza ndr] commenta ad AsiaNews le minacce di morte inviate a mezzo posta a una lista di persone – fra cui politici, educatori e blogger – dal gruppo “Al Kaida Ansarullah Bangla Team 13”.

Gli estremisti islamici hanno recapitato le lettere (v. foto) in cui promettono “la giusta morte” a coloro che criticano l’islam. Fra i destinatari vi sono il vice rettore dell’Università di Dhaka, il prof. Arefin Siddique, e il consigliere per gli affari politici del Primo ministro, HT Imama. Ma anche lo scrittore Muhammad Zafar Iqbal, il noto intellettuale Kaberi Gayen e il deputato dell’Awami League Tarana Halim. La loro “colpa”, secondo i terroristi che li minacciano, è quella di aver criticato l’avanzata del fondamentalismo islamico nel Paese.

Da diverso tempo estremisti islamici prendono di mira liberi pensatori e attivisti democratici, giustificando il loro assassinio perché “atei”. Nel 2013 il primo blogger a essere stato ucciso per le sue idee “contrarie all’islam” è stato Ahmed Rajib Haider.

Un’altra nota scrittrice e intellettuale perseguitata per le sue idee è Taslima Nasreen, che dopo aver pubblicato nel 1993 Lajja (“Shame”, vergogna) è fuggita dal Paese per le minacce di morte dei fondamentalisti islamici. Il suo libro è proibito in Bangladesh perché ritenuto blasfemo nei confronti dell’islam, religione di Stato.

L’ultima vittima in ordine di tempo è stata Ananta Bijoy Das, ucciso lo scorso 12 maggio 2015 a Sylhet. Famoso blogger, aveva criticato più volte il fondamentalismo islamico e la sua distorsione della religione.