Raid aerei dell’aviazione israeliana nella Striscia di Gaza. Colpiti obiettivi di Hamas
L’operazione è una risposta al lancio di un missile avvenuto ieri contro la città portuale di Ashdod. Al momento non vi sono notizie ufficiali di morti o feriti. Centrati almeno quattro campi di addestramento del movimento estremista. Attivisti internazionali accusano Hamas (dopo Israele) di crimini di guerra.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Nelle prime ore di oggi, l’aviazione israeliana ha sferrato quattro diversi attacchi contro obiettivi appartenenti ai miliziani palestinesi nella Striscia di Gaza. Fonti locali riferiscono che l’operazione militare da parte dell’esercito con la stella di David è una risposta al lancio - avvenuto ieri - di un razzo dalla Striscia in territorio ebraico. Si tratta del terzo raid dell’aviazione dalla fine della guerra del 2014.

Peter Lerner, portavoce del ministero israeliano della Difesa, ha scritto sul proprio profilo twitter che “in seguito all’attacco missilistico contro Israele, l’aviazione ha attaccato 4 postazioni dei terroristi a sud di Gaza”.

Testimoni confermano che i raid aerei hanno centrato campi di addestramento appartenenti al movimento jihadista palestinese a Rafah, Khan Yunis e Gaza City. Al momento non vi sono notizie confermate di vittime o feriti.

Ieri un missile lanciato dalla Striscia è caduto - senza provocare danni - nei pressi della città portuale di Ashdod. Per i funzionari israeliani responsabile dell’attacco è il gruppo fondamentalista Hamas, il quale non ha peraltro rivendicato la paternità dell’operazione.

Tuttavia, se confermata si tratterebbe del lancio a gittata più lunga dall’entrata in vigore, a fine agosto, della tregua che ha messo fine alla guerra nella Striscia dell’estate scorsa.

Chiamata “Operazione Margine di protezione”, la campagna lanciata da Israele nella Striscia per bloccare i lanci di missili sul proprio territorio è iniziata l’8 luglio 2014 e si è conclusa il 26 agosto successivo. Le violenze hanno causato 2.200 vittime fra i palestinesi (di cui 1.500 civili) e 73 morti sul versante israeliano, 67 dei quali fra i soldati. Almeno 11mila i feriti, la maggior parte dei quali sul fronte palestinese, di cui il 70% civili. Nel conflitto sono deceduti oltre 500 bambini.

Intanto il movimento attivista Amnesty International ha diffuso un rapporto in cui accusa Hamas di crimini di guerra contro civili palestinesi nella Striscia di Gaza. Le violenze sarebbero avvenute nel corso dell’ultimo conflitto con Israele. “Hamas ha condotto una campagna brutale - scrivono i relatori - di sequestri, torture e omicidi contro palestinesi accusati di ‘collaborare’ con Israele e altri durante l’offensiva militare di Israele a Gaza”.

Nel marzo scorso AI aveva mosso le medesime accuse di crimini di guerra contro Israele.