Attiviste per i diritti delle donne: la legge “parodia” sulla violenza domestica va cambiata
di Shafique Khokhar
Il “Punjab Protection of Women against Violence Act 2015” è stato approvato lo scorso 20 maggio dal governo provinciale. La legge non definisce la violenza domestica e non prescrive pene severe per i colpevoli.

Lahore (AsiaNews) – Diverse associazioni per i diritti delle donne, in particolare la National Commission for Justice and Peace (Ncjp), hanno dichiarato che il “Punjab Protection of Women against Violence Act 2015” deve essere rivisto e corretto, per rendere reato ogni forma di violenza domestica contro le donne. La legge, approvata dal governo del Punjab il 20 maggio scorso, si propone di assicurare la protezione delle donne entro i confini domestici.

Le donne in Pakistan sono da sempre sprovviste di diritti, a motivo di tradizioni culturali e religiose. Fino al mese scorso, i cittadini di sesso femminile non avevano alcuna carta che li proteggesse in caso di violenza domestica. L’Act 2015 è stato presentato all’assemblea provinciale dal Social Welfare Department of Punjab, senza alcun coinvolgimento della società civile o di attiviste per i diritti delle donne. La legge tratta delle azione da prendersi una volta che la violenza è stata consumata, mentre non prende in considerazione in alcun modo le misure preventive. Il documento impone inoltre pene blande per i trasgressori.

Il “Punjab Protection of Women against Violence Act 2015” non fornisce la definizione di violenza domestica, che dovrebbe includere clausole per relazioni di lavoro domestico, abuso sessuale da parte del padrone di casa, favoreggiamento del crimine, violenza corporale, intimidazione, molestie, stalking, violenza psicologica, reclusione forzata e violazione di domicilio.

Le associazioni per i diritti delle donne hanno proposto nel 2014 una legge contro la violenza domestica, ma la loro richiesta non è mai stata accettata dalla Corte. La richiesta di revisione dell’Act 2015 è stata parimenti ignorata, nonostante la Corte abbia l’obbligo di organizzare un’udienza entro sette giorni dal ricevimento del reclamo.

La Ncjp richiede che la legge – che è stata definita da più parti una “parodia di protezione” – venga corretta e che i reati di violenza domestica vengano prescritti nel Codice penale pakistano, in modo da interrompere la cultura dell’impunità di cui godono in Punjab gli uomini colpevoli e per mettere l’accento sulla prevenzione piuttosto che sulla cura.