Kathmandu: Dopo anni di disaccordo, presentata la bozza della nuova costituzione
di Christopher Sharma
Oggi iniziano le nuove consultazioni dell’Assemblea costituente, rimangono ancora nodi da sciogliere. Emendamenti potranno essere proposti sia dai partiti che dalla società civile. Vescovo cattolico: “Primo passo verso la democrazia”.

Kathmandu (AsiaNews) – Il presidente della Commissione per la stesura della Costituzione (Cdc), Krishna Prasad Sitaula, ha presentato martedì 30 giugno all’Assemblea costituente la prima bozza della carta che, tra l’altro, garantisce la libertà di coscienza e di pratica della religione. Dopo circa un anno e mezzo di lavori, la seconda Assemblea è riuscita a trovare accordi generali sui termini fondamentali della Costituzione democratica che il Paese non ha mai avuto.

Anche se molti passi rimangono da fare prima che una stesura definitiva della carta venga approvata, la presentazione della bozza è un successo. La prima Assemblea eletta nel 2007 – dopo 240 anni di monarchia assoluta induista – aveva fallito nel trovare un intesa venendo sciolta nel 2012. Anche il percorso dell’attuale costituente non è stato facile, dato che non è riuscita a trovare un accordo entro il termine inziale prefissato, il 22 gennaio scorso.

Il terribile terremoto del 25 aprile scorso ha spinto i maggiori partiti (compreso Ucpn maoista) a trovare un accordo. L’8 giugno è stata firmata un’intesa per risolvere le maggiori questioni controverse come il sistema parlamentare, le disposizioni sulla cittadinanza, il posto dei distretti nell’organizzazione federale. I quattro maggiori partiti si sono accordati per la creazione di una commissione per demarcare delle unità federali.

Secondo il provvedimento di cittadinanza descritto nella bozza, “padre e madre” hanno diritto di trasmettere la cittadinanza ai figli per discendenza.

Sitaula ha auspicato più ampi colloqui – che iniziano oggi, 2 luglio – con i membri dell’Assemblea e con la società civile affinché siano proposti gli emendamenti. I partiti, però, rimangono divisi sul tempo da concedere per la consultazione pubblica.

Appena dopo la sua presentazione in Parlamento, i membri dell’Assemblea costituente appartenenti a partiti della zona di Madhes – Saghiya Samajbadi Forum Nepal, Tarai Madhes Loktantirk Party e Sadbhawana Party – hanno stracciato in segno di protesta copie della bozza. Questi partiti vogliono la creazioni di stati federali su base etnica e Upendra Yadav, presidente del Forum, ha annunciato che organizzerà manifestazioni se il documento finirà col limitare le libertà di Dalit, Janajati, Madhesi, musulmani e le altre minoranze.

Mons. Paul Simik, vicario apostolico del Paese, ha dichiarato che la presentazione della bozza “è un passo gradito verso la promulgazione della nuova costituzione del Nepal”. “I provvedimenti in tema religioso – ha aggiunto – portano democrazia, in quanto le persone saranno libere di scegliere o abbandonare qualsiasi religione”.