Yogyakarta, islamisti cacciano migliaia di cristiani da un campo scout: E' Ramadan
di Mathias Hariyadi
L’evento promosso da movimenti protestanti indonesiani era in programma dal 1 al 5 luglio. I lavoro interrotti al secondo giorno, in seguito all’irruzione di gruppi fondamentalisti. Per i leader radicali i cristiani non avevano i permessi necessari per organizzare un evento che viola la sacralità del mese di digiuno e preghiera.

Jakarta (AsiaNews) - Un gruppo di estremisti islamici indonesiani ha assaltato e interrotto un’attività di scouting all’aperto promossa da un movimento cristiano protestante a Yogyakarta, nello Java centrale, cui avevano aderito migliaia di giovani. Secondo i fondamentalisti, il gruppo non disponeva dei permessi necessari per poter svolgere l’attività sulla pubblica piazza; inoltre, nel periodo di Ramadan - il mese di digiuno e preghiera musulmano, iniziato il 18 giugno scorso - non possono essere autorizzate manifestazioni o attività che possano violarne il carattere sacro. 

Intitolato “Pathfinder Club Camporee”, l’incontro era in programma dal primo al 5 luglio in un campeggio della reggenza di Sleman, sobborgo a nord di Yogyakarta. Tuttavia ieri, quando i partecipanti si apprestavano a iniziare il programma della seconda giornata, alcuni esponenti della frangia estremista musulmana locale sono intervenuti e hanno imposto - con la forza - il blocco di ogni attività.

In seguito all’irruzione degli islamisti, migliaia di partecipanti provenienti da tutto l’arcipelago indonesiano hanno dovuto abbandonare la zona. Secondo quanto riferisce uno dei gestori del camping, di nome Bambang, “gli organizzatori dicevano di avere i permessi delle autorità, tuttavia all’improvviso sono arrivati dozzine di esponenti di gruppi musulmani radicale che hanno ordinato di sgombrare l’area”. 

All’attività di scouting si erano iscritti migliaia di giovani cristiani protestanti, appartenenti a varie organizzazioni e chiese del Paese. Il raid è stato avallato anche dalle forze di polizia della zona, secondo cui il comitato organizzatore non aveva l’autorizzazione necessaria per promuovere un evento di così ampia portata. 

Commentando la cacciata dei cristiani Muhammad Fuad, capo della sezione locale del Forum della società islamica (Fui), non nasconde la propria soddisfazione per la fine dell’incontro. “È un bene - afferma il leader islamico - perché tutti capiranno come ci si deve comportare con la comunità musulmana”. Siamo nel mese sacro di Ramadan, aggiunge, la gente “deve chiedere il permesso” prima di promuovere “così grandi eventi”. 

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree (come Bekasi e Bogor nel West Java) si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell'islam fra i cittadini. Inoltre, alcune norme come il permesso di costruzione vengono sfruttate per impedire l'edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto, come è avvenuto nel West Java contro la Yasmin Church. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia le comunità cristiane - anche cattoliche, che costituiscono il 3% della popolazione - sono vittime di episodi di violenze e persecuzioni a sfondo confessionale.